La casa dell’anziano inaugurata a Umago
UMAGO. A sei anni dalla posa della prima pietra è stata inaugurata a Umago la Casa dell’anziano Atilio Gamboc. Un’opera costata poco meno di 5 milioni di euro, tutti stanziati dalle casse municipali. Nella superficie utile di 3.721 metri quadrati, con un piano terra e altri due livelli, potranno essere ospitati un centinaio di anziani in camere singole, doppie e a tre letti. Altre 30 persone troveranno posto nel cosiddetto soggiorno con a disposizione un ambulatorio medico e una biblioteca; ma ci sarà spazio anche per un ristorante, un salone di parrucchiere e una sala polivalente per il tempo libero.
«Lo standard della Casa dell’anziano - spiega il sindaco Vili Bassanese - conta sul livello più alto in Croazia». I primi ospiti potranno entrare fra circa un mese e la struttura conta già una prenotazione del 45% delle capacità ricettive. La retta mensile vedrà un’agevolazione per le persone residenti da almeno 25 anni a Umago, che pagheranno la metà del prezzo effettivo di 527 euro. La differenza verrà coperta dal bilancio cittadino. In alcuni casi, in un’ottica di politica sociale rivolta ai bisognosi, il sovvenzionamento sarà maggiore.
Dopo l’esecuzione degli inni nazionali croato e italiano, il nastro inaugurale è stato tagliato dalla vice premier e ministro per le Politiche sociali Milanka Opacic. «Più che in un istituto per la terza età, sembra un lussuoso albergo dotato di tutti i confort - le parole del ministro - Questo è un altro esempio di operosità degli istriani, gente che lavora e produce senza fare troppo chiasso». La casa è intitolata al consigliere cittadino Atilio Gamboc che si impegno molto per la sua costruzione.
L’inaugurazione si è svolta durante le celebrazioni per la Giornata della città di Umago e così nell’occasione sono stati assegnati i tradizioni premi municipali. Tra i premiati i laureati Roberta Lakoseljac, direttrice dell’Istituzione prescolare italiana Girotondo, e Silvio Delbello presidente della Famiglia Umaghese non presente all’evento. Ma il riconoscimento a Delbello è stato salutato con un lungo applauso proprio per l’opera svolta da presidente dell’Università popolare di Trieste. (p.r.)
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