«La Cassa rurale gode di buona salute»

Assemblea dei soci del Credito cooperativo di Lucinico, Farra e Capriva. Medeossi: «Calo del 4,3% della domanda di credito»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 15.05.2015 Assemblea CRA Lucinico Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 15.05.2015 Assemblea CRA Lucinico Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Crescono i soci della Cassa rurale ed artigiana di Lucinico Farra e Capriva, raggiungendo quota 3.348, con un incremento nel 2014 dell’1,1 per cento rispetto all'anno precedente. Le donne sono 1.218, quindi il 36% del totale, gli uomini 1.958. Nella compagine sociale risultano iscritte anche 172 società, pari al 5% del totale.

Questi sono solo alcuni dei dati emersi nell’assemblea ordinaria del Credito cooperativo Cassa rurale ed artigiana di Lucinico Farra e Capriva, ospitata dall’Ugg.

Nella sua relazione il presidente Renzo Medeossi ha evidenziato il buono stato di salute della Cassa nonostante il perdurare della crisi. Per quanto concerne i principali aggregati patrimoniali, nell’ambito della raccolta diretta accresciuta del 3,6%, si riscontra un buon aumento della componente a medio lungo termine: segno evidente della fiducia che la clientela continua ad accordare alla Cassa. In relazione alla raccolta indiretta, si nota una diminuzione della preferenza della clientela verso i titoli di stato e le obbligazioni e un sempre maggior apprezzamento della consulenza erogata dalla Cassa nell’ambito dei prodotti della raccolta gestita (+6,6%). La contrazione della domanda di credito, sia da parte delle imprese che da parte delle famiglie, in particolare nel settore dei mutui, ha determinato invece una flessione degli impieghi del 4,3%.

Costante, ma su livelli comunque elevati, è la redditività proveniente dalle commissioni attive, che ha beneficiato dello sviluppo nell’utilizzazione dei servizi erogati dalla Cassa avvenuto nel corso degli ultimi anni. Il margine di intermediazione (+6,4%), nonostante l’andamento negativo della gestione denaro, ha beneficiato di un’interessante crescita degli utili provenienti dalla negoziazione dei titoli di proprietà. È stato registrato inoltre un contenimento dei costi operativi.

«L’indice di solidità, il Tier 1, raggiunge il livello del 23,5%, rivelandosi superiore di quasi 6 punti rispetto alla media delle Bcc regionali e di quasi il doppio rispetto ai principali gruppi bancari», si legge in una nota. L’utile netto, per effetto delle cospicue svalutazioni effettuate (complessivamente 4,2/mil. di euro circa) a fronte dei crediti deteriorati, è passato da 1.060 euro a 601.000, in linea con il budget programmato.

Presente all’assemblea anche Lorenzo Kasperkovitz, vicedirettore della Federazione regionale delle Bcc, che ha ricordato come in un contesto di difficoltà generalizzata le banche di credito cooperativo stiano compiendo uno sforzo notevole per rappresentare le proprie specificità. «In questo contesto complesso, la Cassa ha dimostrato oculatezza, coerenza con i principi identitari e costante buon senso: quella che oggi si chiama sana e prudente gestione», ha rimarcato. Per poi aggiungere una speranza per il futuro: «L’auspicio è che i soci e i clienti continuino a riconoscere il valore prodotto dalla Cassa sul territorio, lavorando insieme a essa. Perché solo così ci sarà la garanzia di poter continuare ad attuare, anche nel futuro, i principi dei padri fondatori di 120 anni fa».

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