La cava Brusich “fuori” dalla Val Rosandra

SAN DORLIGO. Il nodo della riperimetrazione della Val Rosandra passa attraverso tanti piccoli casi ancora da risolvere in cui rischiano di insinuarsi alcuni possibili conflitti di interesse. Uno di...

SAN DORLIGO. Il nodo della riperimetrazione della Val Rosandra passa attraverso tanti piccoli casi ancora da risolvere in cui rischiano di insinuarsi alcuni possibili conflitti di interesse. Uno di questi riguarda la cava dismessa di Bagnoli della Rosandra, nota come cava Brusich, conosciuta anche come “il cuore”, vista la sua caratteristica forma.

Nella proposta di esclusione dal perimetro provvisorio della Riserva, avanzata dalle Comunelle e poi passata durante l'ultima riunione del Consiglio comunale di San Dorligo della Valle, la cava Brusich “dal punto di vista naturalista non può essere considerata un sito di particolare pregio”.

Ma la scelta di estromettere l'area non è passata inosservata al consigliere comunale della lista civica di opposizione Uniti nelle Tradizioni, Boris Gombac: «Le Comunelle hanno deciso di togliere la cava Brusich dai confini della Riserva naturale regionale, peccato che il coproprietario di questa area sia proprio il presidente della Comunella di Bagnoli, a palese riprova che siamo di fronte ad un caso di conflitto di interesse».

Il motivo per cui l'area dovrebbe essere scorporata dalla Riserva riguarda anche il possibile sviluppo dell'area. Ben prima infatti della perimetrazione provvisoria all'interno della Val Rosandra, attualmente ancora in vigore, l'area della cava Brusich prevedeva una destinazione urbanistica per attività agrituristica. E a tale proposito Gombac rivela un clamoroso finanziamento pubblico ottenuto dal Comune di San Dorligo della Valle: «L'amministrazione ha ottenuto un contributo pari a 200 mila euro dalla Protezione Civile per riqualificare un'area privata, e non pubblica, sita proprio vicino alla cava, con la scusa che l'acqua del Rosandra sta erodendo la base del terreno in questione».

A riprova di quanto affermato Gombac riferisce che il terreno interessato dai lavori finanziati da soldi pubblici non rientra nel registro delle strade in possesso del Comune e l'accesso è chiuso con una catena con tanto di scritta “proprietà privata Comunella di Bagnoli”.

Sull'argomento della cava Brusich l'assessore comunale all'Ambiente Elisabetta Sormani ha preferito non entrare nel merito. Gombac però promette battaglia: «Non c'è chiarezza su quello che sta accadendo attorno alla riperimetrazione della Val Rosandra, e ora che chi di dovere indaghi perché la Riserva naturale è un patrimonio di tutti».

Riccardo Tosques

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