La Cgil: «Un preciso dovere sul vestiario di protezione»
«La Corte d’Appello triestina sta dalla parte dei lavoratori del porto. Ha condannato la Compagnia Portuale al rimborso delle spese per i lavaggi dei Dpi (vestiario e indumenti da lavoro costituenti dispositivi di protezione individuale) al pagamento delle ore straordinarie corrispondenti al tempo impiegato per il lavaggio casalingo degli stessi».
Così esordisce la Cgil, alla luce della sentenza di secondo grado. E sottolinea: «La Corte non solo ha confermato quanto deciso in primo grado dal giudice del lavoro del Tribunale di Gorizia, che aveva già condannato la società a risarcire ad un lavoratore dipendente di Compagnia Portuale, iscritto al sindacato Cgil e assistito dai legali della stessa, i costi per i lavaggi dei Dpi utilizzati sin dal lontano 2007, ma ha anche riconosciuto che il tempo dedicato al lavaggio dei capi, effettuato in orario non lavorativo, a casa propria, vada risarcito come lavoro straordinario».
Concetti espliciti, quelli espressi dal sindacato. Che ha aggiunto: «La Cgil aveva ripetutamente chiesto a Compagnia Portuale Srl di farsi parte attiva nel lavaggio dei capi indossati dai lavoratori e classificabili come Dpi (perché muniti di bande ad alta visibilità), ritenendo che ciò rispondesse ad un preciso dovere datoriale, ma Compagnia Portuale ha sempre negato tale diritto».
La sigla sindacale riporta un passaggio chiaro, la tesi accolta dalla Corte: «Il Testo Unico per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro prevede uno specifico dovere del datore di lavoro, di provvedere alla manutenzione e igienizzazione dei Dpi e, qualora ometta di provvedere ricorrendo ad una lavanderia industriale, come certo sarebbe auspicabile a garanzia della salute dei lavoratori e dei loro familiari, i dipendenti che se ne sono dovuti far carico, anche in modo casalingo, comunque a loro spese, hanno diritto di richiedere il risarcimento di tutti i danni: costi e tempi».
Quanto deciso dalla Corte triestina, continua il sindacato, «è importantissimo per la tutela della salute di tutti i lavoratori dell’area portuale di Monfalcone, ma non solo: troppe sono le aziende che continuano a spostare sui dipendenti il peso e il costo del mantenimento in efficacia dei Dpi. Il lavaggio è parte fondamentale del mantenimento in efficacia dei Dpi e, ancor prima, in tema di prevenzione di infortuni e malattie, ed è il datore di lavoro che deve farsene carico».
L’avvocato Manuela Tortora, da parte sua, ha osservato: «Credo che sia una delle prime sentenze in Italia, se non la prima, a sancire il diritto di un lavoratore che opera nel settore della logistica a vedersi rimborsare sia il costo dei lavaggi casalinghi effettuati che il tempo speso per supplire ad un inadempimento datoriale. Quindi per noi è una grande soddisfazione».—
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