La chiusura in una notte del Mercatone Uno Lavoratrici ancora a casa

Bonaventura Monfalcone-25.05.2019 Fallimento Mercatone Uno-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.05.2019 Fallimento Mercatone Uno-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Era stato uno choc. Cinquantacinque punti vendita chiusi in una notte in tutt’Italia. Con i frigoriferi, le cucine economiche e i sofà da consegnare ancora tutti imballati nei magazzini. E tra questi store anche il Mercatone Uno di via Colombo, a Monfalcone. La saracinesca si era abbassata un venerdì con la previsione della riapertura una dozzina d’ore dopo. Ma nella notte, in un compulsivo digitare nella chat del gruppo whatsApp, i dipendenti avevano appreso, senza lo straccio di un preavviso dall’azienda, che il giorno seguente avrebbero potuto evitare di presentarsi: punti vendita chiusi, game over. Era il 24 maggio, giorno in cui il Tribunale di Milano aveva dichiarato il fallimento della Shernon. E d’un colpo, per le 26 dipendenti, il posto di lavoro si era fatto evanescente.

La prima boccata d’ossigeno a fine giugno. Quando per loro, donne per la maggior parte e non di rado monoreddito e con figli a carico, la notizia della cassa integrazione straordinaria, distribuita a livello nazionale su 1.800 lavoratori, rappresentava un primo punto positivo. Anche perché il ministero dello Sviluppo economico, dopo il pressing di Comune e Regione, aveva assicurato l’impegno a far partire le carte da indirizzare all’Inps per avviare le pratiche il più velocemente possibile e ottenere le somme già a luglio. Il sindaco aveva convocato un incontro in municipio. Oggi, per alcune di queste lavoratrici, la Cigs è rimasta l’unica buona notizia di tutta l’amara vicenda. Perché sono ancora senza un impiego fisso.

«Qualche persona si è ricollocata – spiega il sindaco Anna Cisint, che aveva seguito l’intera vicenda per far sì che la cassa integrazione venisse erogata celermente a fronte anche di mutui e scadenze incombenti delle famiglie –, indubbiamente per le più anziane è dura e credo che alcune traghetteranno verso la pensione durante il periodo di Cigs. Altre donne, invece, stanno attendendo a brevissimo di ottenere il denaro del Tfr per aprire attività proprie, insomma la situazione è variegata». «Noi però – conclude – continuiamo a girare tutti i curricula pervenuti alle varie attività. Tra qualche giorno, per esempio, la cooperativa Itaca farà un recruiting e invitiamo tutti a partecipare, perché le opportunità di lavoro ci sono». Era stato detto (prima della caduta del governo gialloverde) che la Cigs agli ex lavoratori del Mercatone Uno sarebbe stata garantita fino al 31 dicembre 2019, con possibile proroga al 2020. –

Ti. Ca.

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