La condanna a Predrag Matvejevic

TRIESTE
. I giornali italiani, "il Piccolo" incluso, hanno fatto ballare la notizia come un valzer malefico: cinque anni, cinque mesi, quattro mesi, due anni di prescrizione... Come se infine fosse tanto importante la durata della pena inflitta. Non si tratta solo del peso della condanna tradotta in misura temporale, si tratta del suo valore simbolico e reale, del messaggio che essa emette.


E questo non può essere onorevole per chi l'ha ideato, per la magistratura croata. Né per il paese che aspira a brillare come la ventottesima stella nel cielo dell'Unione Europea. Parliamo della condanna che la Corte di Cassazione di Zagabria ha confermato nei riguardi dello scrittore, umanista, illustre intellettuale, Predrag Matvejevic, grande entusiasta dell'idea europeista, uomo che ha sempre scrutato orizzonti vasti ed infiniti dei mari e delle sponde che promettevano terre senza confini, senza sbarramenti e fortezze.


E quando gli altri indicavano ai popoli di quel
Paese ex
come agli ultimi barbari e scannatori balcanici, egli ha ripreso a viaggiare il mondo scegliendo l'esilio per portare con sé il bagaglio prezioso della letteratura, della filosofia, della sapienza e della pratica dialogica alle quali non ha mai rinunciato, dispiegandole davanti agli interlocutori stupiti di tanta ricchezza. Lo ha fatto negli atenei, nei parlamenti, nelle piazze, nei teatri, nelle commissioni europee, nei salotti letterari, come tra le rovine della sua patria, schierandosi con coloro che hanno sofferto di più, mai seguendo una linea etnica.


"Bisognava prendere posizione", scriveva allora, "oppure tradire se stessi. Ho poca stima per coloro che pongono lo spirito di parte al di sopra dei principi, la nazionalità prima dell'umanità. Una grandissima responsabilità incombe su di loro". Per questo non poteva non denunciare la responsabilità dell'intelighenzia nazionalista, coloro che hanno fomentato l'odio etnico e inneggiato alle "guerre patriottiche", gli ideologi voltagabbana.


Li ha chiamati per il nome che gli sembrava il più appropriato, gli uni, "i Signori della guerra", gli altri "i nostri Talebani" (ripreso poi da il Piccolo come "Talebani cristiani"); responsabilità diverse, posizione ideologica la stessa: ardente nazionalismo. Uno dei Talebani (e mi riprendo la licenzia di non riportare il suo nome) lo ha trascinato in tribunale, uno che non passerà alla storia per i testi letterari che ha scritto. Matvejevic non ha ritrattato, non l'avrebbe mai fatto e non ha fatto ricorsi. Sarebbe andato in  galera, era pronto. Dalla prima sentenza di quattro anni fa sembrava che i tempi fossero cambiati e che il Paese avesse preso un altro cammino.


Ed è così, ma la melma sedimentata nella
palanka
balcanica difficilmente viene spazzata dai venti della democratizzazione. Convive, poltrisce, colpisce e sporca. La storia è arcinota, ma il messaggio è preoccupante: per un delitto verbale - e siamo nell'anno 2010 - , viene condannato colui che è stato sempre un prometeo del pensiero libero, uno spirito critico, un antifascista dichiarato, mentre si suggerisce che i derivati di un ideologia del fascismo e nazional-fascismo, come lo dirà lo scrittore Miljenko Jergovic, siano opportuni, desiderabili.


"Difendendo il diritto del querelante", continua Jergovic, "la magistratura croata ha difeso la sua ideologia, la sua comunità politico-sociale e l'intera subcultura radicale della destra." Per questo riteniamo che non sia tanto importante la durata della condanna, ma i valori che essa promuove. Per questo ancora, oltre alla nostra stima e l'amicizia, siamo con Matvejevic e  esprimiamo la sentita solidarietà e il fraterno appoggio alla sua Causa.


Infine, oggi più che mai sono diventate valide le parole che egli espresse nel libro
Mondo ex
: "I veri vincitori, quelli che sanno difendere i valori, perdono il più delle volte le loro battaglie." 






Melita Richter Malabotta, sociologa, Trieste

Gabriella Musetti, editor, Trieste

Marja Mitrovic, docente universitaria, Trieste

Francesco Cenetiempo, Il Ramo d'Oro Editore, Trieste

Marino Vocci, Associazione Alex Langer, Trieste

Nader Akkad, presidente CACIT, Trieste

Claudio Venza, storico, Trieste

Silva Bon, Casa Internazionale delle Donne, Trieste

Eloisa Cignatta Grassi, Trieste

Valerio Fiandra, Trieste

Mauro Daltin, Udine

Sabrina Morena, regista teatrale, Trieste

Giorgio Rossetti, Dialoghi Europei, Trieste

Augusto Debernardi, Associazione Iniziativa Europea, Trieste

Marina Moretti, Associazione Iniziativa Europea, Trieste

Alberto Princis, Gorizia

Ester Pacor, Trieste

Enzo Santese, critico d'arte e scrittore, Trieste

Antonella Bukovaz, insegnante, Cividale del Friuli

Mia Lecomte, scrittrice, Roma

Peter Boutourline Young, architetto, Roma

Toni A. Maraini, scrittrice, Storica dell'arte, Roma

Diego Zandel, scrittore, Roma

Moreno Miorelli, direttore artistico Stazione di Topolò/Postaja Topolove

Tea Giorgi, Casa Internazionale delle Donne, Trieste

Vesna Stanic, scrittrice, Trieste

Ivana Placer, programmi RAI - pensionata, Trieste

Fabio Franzin, poeta, Motta di Livenza

Anna Zoppellari, Università di Trieste

Antoni Della Marina, compositore, Udine

Angelo Bertani, Spilimbergo (Pordenone)

Cristina Giacometti, audiolibri il Narratore, Vicenza

Federico Rossi, Associazione culturale Colonos, Villacaccia di Lestizza (UD)

Anja Medvev, videoartista, Nova Gorica

Fabio Scropetta, Circolo Istria, Trieste

Antonella Sbuelz, scrittrice, Udine

Maria Teresa Tonella , pensionata, Biella

Luciano Pivotto , artista, Biella

Marco Coslovich, storico, Trieste

Patrizia Vascotto, Associazione culturale Gruppo 85 - Skupina 85, Trieste

Milan Rakovac, scrittore, Zagabria

Irena Urbic, Forum Tomizza, Capodistria

Devana Jovan Lacovich, giornalista, Capodistria.

Ilvio Bidorini, ingegnere, Trieste

Azra Nuhefendic, Trieste

Anna Lombardo, Venezia

Maria Bacchi, Articolo3. Osservatorio sulle discriminazioni, Mantova

Claudio Morselli, Altrofestival, Castiglione delle Stiviere.

Giuliana Sgrena, giornalista, Roma

Michele Gangale, Duino-Aurisina

Carmela Vozzo, Duino-Aurisina

Tetsutada Suzuki, ricercatore di sociologia, Tokyo

Marko Kravos,  poeta e scrittore, Trieste

Riccardo Devescovi Presidente del Circolo di Studi Politico Sociali "Che Guevara" di Trieste

Laura Reisman, studentessa, Università di Trieste

Maria Barbara Della Polla, autrice e attrice, Trieste

Ennio Guerrato, regista, Monfalcone

Piero Budinich, Beit casa editrice, Trieste

Giuseppe Goffredo, poeta e scrittore,

Christian Sinicco, poeta, Trieste

Genni Fabrizio - presidente Tenda per la Pace e i Diritti, Staranzano (GO)

Floriana Bassanese Radin, responsabile Universita' popolare aperta - Umago

Franco Crevatin, Gruppo Tecnici amici dell'ambiente e della bellezza - FVG

Amilcare Acerbi, pedagogista, Monticelli - Piacenza

Zivoslav Miloradovic, Verona

Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, Trento

Pierluigi Sabatti, giornalista e scrittore, Trieste

Stella Rasman, giornalista, Trieste

Domenico Romeo, già Rettore Università Trieste

Claudio Zaccaria, docente universitario, Trieste

Sergia Adamo, Universita' di Trieste

Severino Saccardi, direttore della rivista "Testimonianze", Firenze

Gabriella Valera, storica, Università di Trieste

Carla Carloni, scrittrice, Trieste

Vesna Stanic, scrittrice, Trieste

Piero Budinich, Beit casa editrice, Trieste

Alfredo Lacosegliaz, musicista, Trieste

Nella Roveri, insegnante in pensione, Quingentole, Mantova.

Ajna Galicic, Bologna

Desirée Pangerc, antropologa, Trieste

Elisa Mammuccini, operatrice turistica, Firenze

Tatjana Sekulic, sociologa, Università di Milano-Bicocca

Luca Leone - giornalista, scrittore, editore - Roma

Maria Cecilia Castagna - editrice, Roma

Varo Cavalli, Elettricista, Fotografo, Blogger,  Marina di Pisa (Pi)

Elena Bufo, studentessa, Trieste

Enisa Bukvic, cooperante internazionale e scrittrice, Roma

Amra Haseljic, ex studentessa di Matvejevic, Roma

Giulia Grieco, Potenza

Nenad Glavan, regista  - scenografo - video artista, Roma - Zagabria

Ilija Soskic, artista visivo, Roma

Dragic Cakic, politologo d 'arte, Roma - Spalato

Matteo Esposito, dottorando ed ex studente di Matvejevi, Roma

Duccio Raffaele Pedercini, giornalista, Roma

Giacomo Scotti, scrittore, Fiume

Nisveta Kurtagic Granulo - architetto  Modica (RG)

Fernanda Goffetti, insegnante, Mantova

Francesco Uboldi, Filmmaker, Milano

Angela "Sin" Panzarella, Bassista dei SINS OF FORGIVENESS, ex alunna di. Predrag Matvejevic'

Chiara Trevisani,cooperante, Perugia

Cristian Bevacqua, Catanzaro

Alberto Toso Fei, scrittore e giornalista

Fausto Ciuffi, Fondazione Villa Emma - Nonantola (Mo)

Luca Leone - giornalista, scrittore, editore - Roma

Hannah Cristina Scaramella, arte terapeuta, Milano

Lucinda Raciti, Milano

Claudio Chiapparini, biologo, Bologna

Vittoria Ravagli - Sasso Marconi

Vincenzo Cuccia, filmmaker, Milano

Nour Shems Melehi, antropologa, Roma

Daniele Ara , agronomo, Bologna

Antonino Ferrara, laureando, Treviso

Emina Gegic - docente di sceneggiatura cinematografica, Milano

Milena Nicolini, Donne di Poesia, Modena

Elvira Mujcic, scrittrice e traduttrice, Roma

Serena Rossi - editore, Castel Gandollfo (RM)

Sarah Alessandroni, Bologna

Fiorenzo Avanzi, infermiere, Castiglione delle Stiviere.

Eugenio Berra, Associazione Viaggiare i Balcani, Trento

Vittorio Piccoli

Simonetta Lux, critico e storico dell'arte contemporanea, Università di Roma.

Carlo Mezgec, Associazione culturale Gruppo 85 - Skupina 85, Trieste

Giovanni Storelli -Associazione Adottando  Bologna

Michele Biava, cooperante, Srebrenica

Stefano Bianchini, docente universitario, Bologna

Roberto Moscati, Professore di Sociologia dell'Educazione, Università di Milano-Bicocca

Romano Madera, Prof. di Filosofia morale e Pratiche filosofiche, Università Milano-Bicocca.

Raffaele Mantegazza, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Milano Bicocca

Francesca Panini, Reggio Emilia

Jorge Ramón Centurión, precario, Pavia

Tatjana Sekulic, sociologa, Università di Milano-Bicocca

Enzo Mingione, sociologo, Università di Milano-Bicocca

Mircea Petrache, dottorando in matematica

Nicole Janigro, saggista e psicoterapeuta, Milano

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