La cornacchia “spara pietruzze” diventata l’incubo di via Cadorna

TRIESTE Hitchcock in salsa triestina. A quanto pare il tetto del Museo Revoltella è diventato la “postazione di vedetta” di un volatile di medie dimensioni, con ogni probabilità una cornacchia. L’aspetto inquietante? L’animale avrebbe l’abitudine pressoché quotidiana di scagliare nel vuoto dei sassi, che puntualmente andrebbero a finire dritti dritti nella sottostante via Cadorna.
Una storia bizzarra, che per certi versi potrebbe anche strappare un sorriso, ma che non va presa sottogamba: è evidente che a nessuno piacerebbe finire nella traiettoria del pennuto. A racconarla è la titolare del locale vicino al museo Mimì e Cocotte, Giovanna Abbondanza, che con spirito di servizio ogni giorno toglie le pietruzze da manto stradale e marciapiedi: «Si tratta indubbiamente di una cornacchia, l’abbiamo vista in tanti – racconta –. Afferra dei sassi ornamentali, con il becco o con le zampe, e poi li lascia cadere giù: ne ho raccolti 5 o 6 nel giro di un solo pomeriggio. I lanci avvengono quotidianamente, in diverse fasce orarie, da circa una settimana».
A supporto del racconto la ristoratrice esibisce un secchiello. All’interno ci sono delle pietre bianche di forma ovoidale, di dimensioni tali da poter essere contenute nel palmo di una mano: «Le tolgo dalla strada perché qualcuno non ci finisca sopra con bici o scooter – prosegue –. Quando poi cadono sui cassonetti dell’immondizia qui di fronte, rimbalzano ad altezza uomo: potrebbero colpire qualcuno. Una volta mi sono arrivate addirittura fin dentro il locale. Quando oggi (ieri, ndr) ho realizzato che potrebbero provenire dal terrazzo del Revoltella, dove sono presenti dei vasi appunto ornamentali, ho avvisato il Museo, in modo che possano verificare ed eventualmente mettere in sicurezza i sassi».
La direttrice di Civici musei e biblioteche comunali, Laura Carlini Fanfogna, conferma: «Abbiamo ricevuto la segnalazione e l’abbiamo immediatamente trasmessa al personale tecnico. Sarà nostra cura procedere alla messa in sicurezza delle vasche che contengono i ciottoli. Gli uccelli potrebbero però anche essere gabbiani: in passato ci eravamo già rivolti ad esperti, per farne rimuovere i nidi. Tra le varie difficoltà della ripartenza post-Covid ci occuperemo anche di questo». Così l’assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi: «Andrò a verificare di persona, la notizia è inusuale. Se i gabbiani sono noti per predare i piccioni, in effetti anche le cornacchie possono fare danni e fermarle non è semplice». L’assessore tuttavia garantisce che gli animali non saranno abbattuti. «Ci mancherebbe. Senz’altro troveremo una soluzione diversa».
Nel frattempo anche tra gli avventori di Mimì e Cocotte c’è chi assicura di aver avvistato la cornacchia. E ci scherza pure sopra, insinuando che sarebbe in realtà lo spettro del barone Revoltella, tornato con queste sembianze per castigare la movida della zona. —
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