La Curia blinda i container di Msf Arrivate in extremis le carte

A un giorno dalla scadenza pervenuta agli uffici comunali la documentazione per la richiesta di concessione edilizia

La nota è arrivata alle 11.54 di ieri. Praticamente in extremis. L’Arcidiocesi di Gorizia ha comunicato di aver presentato al Comune «domanda di autorizzazione in precario in relazione alla struttura temporanea di prima emergenza-ricovero per richiedenti asilo ubicata in via Vittorio Veneto 74». La corsa contro il tempo, insomma, è stata vinta. L’Arcidiocesi (e non era un fatto scontato) è riuscita a produrre la mole di documenti necessari nei tempi prestabiliti. Ora, che succede? In attesa del pronunciamento degli uffici tecnici, è stata “congelata” la situazione: sino a quando l’istruttoria non approderà al suo capitolo finale, i container dei Medici senza frontiere potranno rimanere in piedi e accogliere profughi.

«La presentazione della domanda - si legge ancora nella nota dell’arcivescovo - si è resa necessaria in virtù della precisa richiesta, avanzata dai diversi soggetti istituzionali locali coinvolti, di consentire alla struttura realizzata da Medici senza frontiere, inizialmente prevista per il solo periodo invernale, di poter svolgere una funzione di più lunga durata (prevedibile allo stato attuale in un anno), in modo da consentire la prima accoglienza dei numerosi richiedenti asilo presenti sul territorio comunale».

La reazione del sindaco Romoli? Molto british. Nessuna polemica e un appello già formulato nei giorni scorsi. «Confermo quanto ha comunicato l’Arcidiocesi: tutti gli incartamenti sono stati presentati. Adesso, si apre l’istruttoria. Se ci saranno le condizioni, verrà rilasciata loro l’autorizzazione in precario per un anno. Altrimenti, arriverà un “no”. Ciò che deve essere chiaro è che la partita è esclusivamente tecnica e non politica. Nè il sottoscritto, nè i miei assessori metteremo minimamente bocca in questa istruttoria. Però, lo ripeto, se dovesse essere accolta la richiesta avanzata dalla Curia, sarà necessario abbassare la capienza del Nazareno. Io sono per l’attuazione del piano Torrenti che prevede un modesto numero di richiedenti asilo a Gorizia!»

Nel frattempo, il consigliere comunale Alessio Zorzenon (Fratelli d’Italia) parla di «tempo abbondantemente scaduto». Si riferisce ai 90 giorni («che sono già trascorsi», denuncia) entro i quali i container dovevano essere smantellati. «Qualora sussistano le oggettive condizioni di illegale permanenza delle strutture (assenza di comunicazioni d’inizio lavori all’amministrazione comunale e superamento dei 90 giorni) invitiamo gli uffici tecnici comunali ad emettere urgente provvedimento di smantellamento delle strutture e la successiva rimessa in pristino dei luoghi».

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