La “dinastia” dell’arredo bagno raggiunge i 140 anni di attività

Un’impresa familiare che, attraversando cinque generazioni, lavora da ben 140 anni, senza soluzione di continuità, sempre negli stessi spazi e dietro le stesse vetrine e al pian terreno dello storico edificio che sorge in via Giulia 6. Un’azienda nata quando questa strada era ancora una traccia di sterrato, sulla quale transitavano cavalli e carrozze, e rimasta fedele nel tempo alla stessa determinazione imprenditoriale e alla voglia di servire al meglio la clientela. Sono i Godiani, famiglia triestina che continua l’avventura avviata in quel lontanissimo 20 settembre 1879 dal capostipite, Giovanni, bisnonno di Tiziana Godiani, attuale titolare, che condivide la gestione odierna con il figlio Federico.
«L’azienda operava nel settore della piccola industria - racconta Tiziana - intervenendo sulle grondaie e sulle tubazioni di Trieste, con una lavorazione fatta interamente a mano, com’era normale all’epoca, e vendendo tutto ciò che era attinente al settore». Un connubio fra artigianato e commercio dunque, che si è rivelato vincente per 140 anni. «Ricordo ancora i macchinari che c’erano nel retrobottega negli anni ’60 - spiega Tiziana, indicando con orgoglio quello che adesso è il magazzino del negozio - gli operai, l’atmosfera che si respirava. Che poi era la stessa dei primi anni di vita dell’azienda, come raccontava mio nonno. Per un periodo - sottolinea - i nostri dipendenti lavorarono anche all’interno del castello di Miramare, tanto era conosciuta e stimata la ditta Godiani».
Dal fondatore Giovanni, le redini passarono poi al figlio Giuseppe e poi al figlio di quest’ultimo, chiamato anch’egli Giuseppe. Per poi arrivare a Tiziana e a Federico. Tiziana da giovanissima aveva pensato a qualcosa di diverso dall’impiego nell’azienda di famiglia: «Volevo fare la commercialista - precisa - e mi ero iscritta all’Università, ma a 21 anni ci fu bisogno di me all’interno della ditta di famiglia e non ne sono più uscita».
Anche la “Godiani” ha conosciuto gli alti e i bassi inevitabili per un’azienda che ha dovuto superare guerre, periodi difficili e complessi, vivendo, in parallelo con la città, un’epoca storica molto intensa. «Negli anni ’60 avevamo una cinquantina di dipendenti, mentre negli ’70 - rammenta Tiziana - quando si lavorava parecchio con gli enti pubblici, c’era difficoltà nell’incassare. Grazie all’impegno di tutti riuscimmo a superare indenni quella fase e continuare sulla nostra strada. Mio nonno - sottolinea - si vantava del fatto che le saldature fatte dai nostri operai erano perfette e noi cerchiamo di continuare su questa falsariga di precisione e puntualità».
Le vetrine del negozio di via Giulia oggi brillano di cromature e arredi per il bagno. Ma ciò che conta è la serietà garantita da tutti i componenti dell’azienda. «Sono convinta e soddisfatta di portare avanti l’attività, anche perché mio padre era molto stimato e volevo onorarne il nome nel modo migliore. Anche se siamo nel 2019, per una donna operare nel mondo della tecnica non è sempre agevole - conclude Tiziana - ma oramai ho accumulato una tale esperienza che il problema non si pone». —
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