La diretta streaming dà fuoco alle polveri

Solleciti dall’opposizione a San Canzian dopo lo stop del sindaco: «Va subito garantita la trasparenza»
Bonaventura Monfalcone-30.06.2017 Primo consiglio comunale-San Canzian d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.06.2017 Primo consiglio comunale-San Canzian d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
SAN CANZIAN D’ISONZO. A San Canzian d’Isonzo la minoranza non ha alcuna intenzione di allentare la presa sulla trasmissione streaming delle sedute del Consiglio comunale, dopo che il tentativo del Movimento 5 Stelle è stato stoppato dal sindaco Claudio Fratta in veste di presidente dell’assemblea, ricorrendo all’intervento dei carabinieri. Il consigliere di “Noi di San Canzian”, Roberto Rossi, ha presentato ieri una mozione per impegnare l’amministrazione ad avviare le azioni necessarie per «adottare quanto prima le modifiche al regolamento del Consiglio comunale per rendere possibili le riprese e predisporre l’immediata pubblicazione in streaming nel sito web del Comune». Rossi chiede, inoltre, che mozione sia presa in esame nella prossima seduta. Anche la lista A Sinistra sollecita il sindaco a impegnarsi a garantire subito la diretta, «quale esempio di correzione del tiro». Nel ricordare come il sindaco nella prima seduta si sia espresso d’accordo con la trasparenza, purché sia effettuata dal Comune e non da terzi, la lista si domanda «come mai la maggioranza che ha governato questo Comune nell’ultimo decennio e di cui Fratta è espressione non ci abbia pensato prima a operare prima in questo senso, ed abbia lasciato in questa imbarazzante situazione di arretratezza tecnologica e informatica, oltre che informativa, l’ente locale».


La questione riguarda anche l’invio dei documenti ai consiglieri via mail, ora non attuato e che “A Sinistra” ha chiesto. La lista pensa che la maggioranza non voglia la diretta e, comunque, che non sia necessario andare in commissione consigliare per modificare il Regolamento per autorizzare le dirette streaming. «Perderemmo molti mesi a danno della trasparenza e dell’informazione – afferma la lista –. Inoltre non c’è molto da discutere: o si è d’accordo o non lo si è. Non c’è un programma da sviluppare. Se il sindaco è d’accordo, si faccia subito una delibera di Consiglio per la modifica del regolamento sul punto (diretta streaming e invio mail dei materiali consiliari) e soprattutto si identifichino i fondi nel prossimo assestamento di bilancio per l’acquisto delle telecamere. Se lo si vuole fare a carico dei cittadini, pur potendo averlo gratuitamente, si mettano a disposizione circa 2.000 euro». Altri enti, in ogni caso, secondo “A Sinistra”, sono passati alla diretta streaming anche senza modifica del Regolamento, ma con semplice delibera di giunta (vedasi il Comune di Gorizia). Sul tema si muove anche un gruppo di cittadini, tra i quali ci sono gli ex consiglieri Stefano Minin e Pasquale Ascone (ma anche Franco Devidé e Salvatore Monello), che affermano di essere rimasti basiti da quanto accaduto nella prima seduta del nuovo Consiglio comunale. Nella speranza che «non si travalichi il senso del limite e del ridicolo», i cittadini auspichano che «a breve si possa permettere a tutti di seguire le sedute del Consiglio comunale e di valutare l’attività dell’assise».


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