La disabilità conquista il palcoscenico

Al Rittmeyer lo spettacolo “Una questione di forma” nato dal corso di scrittura curato da Roveredo

Sarà la palestra dell'Istituto Rittmeyer il palcoscenico di “Una questione di forma”, rappresentazione teatrale in atto unico, in programma giovedì alle 16.30. La performance, promossa dallo scrittore Pino Roveredo sotto il patrocinio della Consulta regionale delle Associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie, vede protagonista il gruppo nato all'interno del progetto speciale “Scritture mal-educate”, corso di scrittura creativa proposto ed attuato dalla Cooperativa sociale onlus Reset in collaborazione con il Distretto 4 dell'Azienda Sanitaria n. 1 Triestina, sotto al coordinamento dello psicologo-Psicoterapeuta, Cristiano Stea, e grazie al finanziamento di "TriesteAbile", Centro Informativo Integrato per la tutela dei diritti, l'orientamento, l'autonomia e la piena integrazione delle persone disabili.

Non si tratta dunque di un semplice corso di scrittura ma di un autentico percorso di vita aperto a tutti, finalizzato all'integrazione tra persone con “disabilità” e quelle cosiddette normodotate e perciò al riconoscimento indistinto delle “abilità” di ciascuno di noi.

Si tratta di un progetto unico in Italia e che pone Trieste, non a caso simbolo della de-istituzionalizzazione e della realizzazione di percorsi finalizzati al benessere e all'inclusione, quale capo fila nell'integrazione e nella qualità di vita di chi quotidianamente affronta il macigno della sofferenza, del pregiudizio, dell'isolamento. Un'esperienza avviata nel 2014 che, articolandosi in incontri settimanali dove ci si ascolta e ci si racconta attraverso storie, stati d'animo, parole, versi, scritture, ha dato vita alla pubblicazione dei lavori prodotti, la prima dal titolo “Fuori controllo”, la prossima d'imminente uscita nonchè alla rappresentazione di spettacoli teatrali in diverse sedi cittadine e non.

L'incontro con la realtà del Rittmeyer diventa così occasione esemplare di inclusione come ribadito da Vincenzo Zoccano, presidente della Consulta regionale disabili, nonché componente del Cda dell'Istituto. «L'inclusione sociale è elemento fondamentale per la vita di ogni persona, e a maggior ragione lo è per le persone con disabilità. Ringrazio il gruppo di scritture "Mal-educate" e l'amico Pino Roveredo per l'iniziativa, esempio chiarissimo d'inclusione dove la persona con disabilità non è più considerata per le sue disabilità, ma per le abilità residue, ovvero non più per ciò che non può fare, ma per le tante cose che vuole e può ancora fare». Un pensiero condivisi anche da Roveredo, che così spiega il significato del progetto: «Gente senza passo e gente senza sole, all'apparenza, gente che si incontra per regalarsi la bellezza di una luce e un movimento».

Riproduzione riservata © Il Piccolo