La doppia veste di Bon in Comune Consigliere e giardiniere a tempo

Da disoccupato “fuori mercato” a giardiniere a tempo per conto del Comune di Monfalcone nell’ambito del progetto “Cantieri di lavoro”, fino ad approdare sui banchi consiliari di maggioranza. Maurizio...
Bonaventura Monfalcone-17.01.2016 Effetti e danni del vento-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.01.2016 Effetti e danni del vento-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Da disoccupato “fuori mercato” a giardiniere a tempo per conto del Comune di Monfalcone nell’ambito del progetto “Cantieri di lavoro”, fino ad approdare sui banchi consiliari di maggioranza. Maurizio Bon, 61 anni compiuti proprio l’altro ieri, si trova oggi a gestire una doppia veste che lui stesso definisce «strana». Compatibile. Le verifiche le aveva effettuate prima delle elezioni amministrative, quando il segretario comunale aveva posto la questione alla Regione. Nessuna incongruenza di ruoli, sulla scorta peraltro di una situazione analoga che era toccata a un consigliere, in quel caso già eletto, del Comune di Vajont, che aveva potuto assumere l’impiego con i “Cantieri di lavoro” nel suo comune, poichè non dipendente diretto dell’ente locale.

Bon ha una storia professionale alle spalle. Imprenditore artigiano con esperienza nel settore metalmeccanico, è entrato nel 2005 in Monfalcone Ambiente dov’è rimasto fino al 2012. «Mi occupavo del controllo delle vie d’acqua navigabili del Friuli Venezia Giulia - racconta non senza una certa malinconia -. Poi la spending review ha segnato la mia uscita». Finito sulla strada, dopo qualche sporadica occasione lavorativa è diventato a tutti gli effetti disoccupato. Era il 2013. Sei mesi fa l’occasione di usufruire dei “Cantieri di lavoro” al quale ha aderito l’ente locale. Inserito in graduatoria Isee, ha avuto così diritto all’impiego, con l’assegnazione della mansione di giardiniere. Indennità di 50,14 euro lordi al giorno, fino a un massimo di 130 giornate lavorative. Un compenso di 900 euro al mese. «Mi ha permesso di pagare le bollette e il sostentamento - argomenta Bon -. La normativa prevede la prestazione della collaborazione al soggetto pubblico, in questo caso al Comune, senza ferie o malattie. Sono 6 ore e mezza di lavoro giornaliere. Un minuto di ritardo perdi la giornata». L’impegno lavorativo per l’operaio a tempo-consigliere comunale scade il 23 gennaio, ma seguirà una “coda” di altri 10 giorni di recupero. Bon si divide tra le sedute consiliari - eletto nel Partito Pensionati - e la sua mansione di giardiniere addetto al verde pubblico. L’altro ieri era in via Matteotti assieme alla squadra lavori del Comune per liberare la strada da un ramo spezzatosi da un albero del liceo Buonarroti. E osserva: «Girando per la città, ne ho viste di situazioni di degrado. Bottiglie di vetro infilate dentro a cespugli che distano appena un metro dal cestino dei rifiuti. Nel giardino di via dell’Istria si trovano spesso residui dei pasti consumati da rumeni. Merce scaduta prelevata dai contenitori dei supermercati». Bon continua: «Sono un operaio, è una fortuna aver potuto accedere al progetto. Oltre alla misura economica garantita, è anche una questione morale, per non cadere in depressione. Tuttavia l’esperienza e la saggezza accumulate nella mia vita professionale non vengono riconosciute. Ciò che ho maturato non serve. Sono le regole di chi finisce fuori mercato». Ma ha imparato nel darsi da fare tra piante e giardini pubblici. «Questa attività - conclude -, oltre a una grande valenza umana, mi ha fatto apprezzare le capacità tecniche e professionali degli operai comunali. La categoria dei giardinieri dell’ente andrebbe non solo mantenuta, ma valorizzata».(la.bo.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo