La figlia di “Fiamma” presidente dell’Anpi

Licia Morsolin ha deciso di raccogliere l’eredità del padre partigiano scomparso lo scorso anno
Bumbaca Gorizia 01.04.2008 Provincia, Giovani alla Frontiera - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 01.04.2008 Provincia, Giovani alla Frontiera - Foto di Pierluigi Bumbaca

Dopo essere stata guidata dal primo presidente non partigiano, l’Anpi di Monfalcone ora sarà tenuta per mano da una donna. A Paolo Padovan succede l’ex assessore comunale e provinciale alle Politiche sociali Licia Rita Morsolin, che in qualche modo andrà a raccogliere l’eredità del padre Silvano, il partigiano “Fiamma” scomparso nel 2010 a 83 anni.

Com’era per suo padre, alle spalle gli incarichi politici degli ultimi anni, prima come assessore comunale e poi provinciale alle Politiche sociali e giovanili, Licia Morsolin, 57 anni, lavora inoltre nel cantiere navale di Monfalcone, come cuoca della mensa dello stabilimento. «Per me è davvero un grande onore essere stata scelta per questo ruolo - sottolinea Licia Morsolin -, anche perché sono la prima donna che a Monfalcone ha ottenuto la presidenza della sezione dell'Associazione nazionale partigiani. È importante per una che si è sempre spesa per le pari opportunità e per dare il giusto spazio alle donne anche in politica». Un impegno al quale non ha mai rinunciato, nonostante, rimasta vedova giovanissima, abbia dovuto crescere da sola la figlia Cristiana. Il fatto che si sia scelta una donna, secondo Licia Morsolin, dà comunque la misura di quanto l’associazione, che necessariamente sta andando a un ricambio, voglia aprirsi nei confronti della città. «Nella sezione di Monfalcone, che conta attorno ai 200 iscritti, è già attivo un gruppo di giovani - spiega - che va valorizzato e sostenuto. Come il gruppo di donne che ha fatto propri i valori della Resistenza, ritenendoli importanti in questo nostro presente, anche a livello locale. Vale a dire i valori dell'equità sociale e, anche, di una maggiore moralità».

Licia Morsolin non nasconde quanto conti la sua storia familiare. Quella di un padre che lasciò Staranzano a 17 anni, a inizio luglio del 1944, lui nato alla fine del 1926, per entrare nelle file partigiane. Come raccontava ai figli Licia e Lucio prima e poi alla nipote Cristiana, assessore comunale alle Politiche sociali di Monfalcone, Silvano Morsolin festeggiò il traguardo della maggiore età in montagna, in guerra contro il nazifascismo.

La volontà è quindi quella di restituire anche agli altri quanto si è ricevuto. «Sì, penso che l’associazione debba organizzare delle iniziative aperte alla comunità - afferma -, soprattutto ai ragazzi delle scuole, come l’Anpi sta già facendo in altri centri del Monfalconese. Con l’amministrazione comunale e con quella provinciale l’associazione ha comunque sempre lavorato in modo positivo e vorremmo poter proseguire il percorso già iniziato». Il direttivo dell’Anpi di Monfalcone ha eletto Licia Morsolin all'unanimità, ringraziando Paolo Padovan, passato ad altre funzioni a livello provinciale, per il lavoro svolto in questi anni.

Laura Blasich

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