La fine solitaria della maga Estella Alnilam

La maga dell’universo. È morta in totale solitudine come in totale solitudine era vissuta negli ultimi anni dopo la scomparsa della madre. L’hanno trovata ieri, alle 18, riversa nello stretto corridoio del suo appartamento al primo piano dello stabile di via Filzi 17, l’unico con il poggiolo sopra l’ingresso. Era conosciuta da tutti come “la maga”. Silvia Curiale, 66 anni, originaria di Pasian di Prato (Udine), aveva esercitato come maga dell’universo in Friuli con il nome d’arte di Estella Alnilam. Il decesso della donna risalirebbe a circa un mese fa. Nessun giallo sulla sua morte. Almeno all’apparenza. Nessun segno di effrazione all’appartamento: le chiavi facevano bella mostra all’interno della porta d’ingresso. È stata comunque disposta l’autopsia sul cadavere. La segnalazione alle forse dell’ordine è arrivata da una avvocatessa appena rientrata dalle ferie, insospettita dall’odore che proveniva dall’appartamento. I vigili del fuoco con apposite mascherine sono entrati con la scala dal poggiolo al primo piano. Nessuno aveva segnalato la scomparsa della donna, anche se era una presenza molto nota nei locali del Borgo Teresiano dove, lei piccola di statura e con lunghi capelli grigi, si faceva vedere spesso. Non era raro, per esempio, incrociarla allo storico Caffé Stella Polare.
Nei primi anni ’90 Sivia Curiale era stata protagonista delle cronache giudiziarie. Nel 2005 divenne definitiva la condanna a otto mesi di reclusione che l’8 novembre del 2001 il Tribunale di Udine le inflisse in qualità di Estella Alnilam, la “maga dell’universo”. Era accusata di falso giuramento in seguito a una deposizione rilasciata nel ’98 in un processo civile. Dopo la conferma della sentenza in Appello, arrivò anche la pronuncia della Cassazione, che respinse il ricorso della difesa. La maga fu condannata anche a risarcire i danni alla parte offesa, un uomo di Cividale che nei primi anni ’90 si era rivolto a lei consegnandole – secondo le accuse – 15 milioni di lire con la speranza di riconquistare l’amore della fidanzata che l’aveva lasciato. Il cividalese si era costituito parte civile. Secondo il racconto dell’uomo, ci furono tre incontri con la maga e in ogni occasione furono pagate centomila lire, senza ricevute. Dopo questi primi appuntamenti, la maga – sempre secondo la versione del cividalese – chiese con assoluta urgenza 15 milioni di lire: bisognava far presto perchè gli astri erano favorevoli ed entro un mese la ragazza sarebbe tornata con lui. Bisognava però pagare subito. L’uomo contrasse due mutui. Consegnò poi i soldi alla maga, sempre senza chiedere ricevute. In cambio ottenne un amuleto con l’effigie della maga. Però, la fidanzata non tornò.
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