La Git sistema una zattera nuova di zecca

GRADO. L’isola fa i conti con le zattere. Non quelle che, previste nella “variante spiagge”, il Comune di Grado ha cassato. Nei giorni scorsi, infatti, è stata posizionata davanti la spiaggia dell’Imperatore, una nuova zattera di 9 metri per cinque che pesa complessivamente 25mila chilogrammi. È stata costruita dalla ditta Paulin di Gorizia, su incarico della Git, che ha realizzato elegantemente su un telaio di acciaio zincato a caldo (nel pieno rispetto della UNI EN 1461), realizzando il manto di calpestio in essenza tropicale Bilinga, legno molto utilizzato per le sue caratteristiche nelle costruzioni navali. La zattera può contare su due scalette di risalita, come c’erano nella vecchia zattera, anche queste in acciaio inox.
Dunque mentre l’attuale amministrazione comunale boccia, a causa dell’impatto ambientale ma anche per motivi di sicurezza, le tre grandi piattaforme che, per il solo soleggio, avrebbero potuto sorgere dinnanzi alla passeggiata a mare, la Git ripropone intanto una grande zattera davanti alla spiaggia principale. Una scelta che cade in un momento particolare, non solo dopo lo stop dell’amministrazione comunale: sul lago d’Iseo, infatti, sono state posizionate delle passerelle galleggianti che hanno attirato decine di migliaia di persone...
La nuova zattera della Git va a sostituire quella storica di color rosso - dalla quale diverse generazioni di vacanzieri hanno preso l’abbronzatura solitaria - una struttura che «non senza critiche anche gratuite», dice la Git, era stata dismessa.
La decisione era stata presa poiché la zattera non era conforme alle normative e alle certificazioni legate alla sicurezza del Registro italiano navale. Era questa, come ricorda la Git, l’ultima superstite delle tre costruite a cavallo tra il 1962 e il 1965 nei cantieri di Monfalcone. «Le altre due si erano arrese al tempo (al passare degli anni e a quello meteorologico), cedendo alla forza del mare, delle mareggiate e all’inarrestabile passo dell’usura», dicono alla Git.
Oggi, dunque, la zattera c’è e anche più alta rispetto a quella precedente, così come richiesto dai bagnanti che vogliono cogliere l’occasione per tuffarsi. Il trampolino ormai è invece un sogno, alla pari peraltro della terrazza a mare. Demoliti entrambi poiché pericolanti a causa della forza e dell’erosione del mare, da anni ormai qualcuno spera nella loro rinascita che, però, a quanto pare è ormai diventata un’utopia.
Sia per problemi economici sia per questioni di carattere puramente tecnico e di costosa gestione. Quante proteste, sostanziose raccolta di firme, magliette inneggianti il trampolino ma nulla di fatto.
A tale riguardo una curiosità. Uno dei candidati consiglieri comunali, della recente tornata elettorale, si era fatto fotografare proprio indossando la maglietta “salviamo il trampolino”.
La situazione attuale davanti alla spiaggia della Git vede, dunque, la presenza di questa nuova grande zattera che catturerà le attenzione dei turisti e dei gradesi. Ma quanto è costata? Le casse della Git hanno sborsato circa 37mila euro. Nel segno della continuità con la zattera color rosso finita in magazzino.
Proprio di quella precedente ne ha scritto anche Michael Sozzi nel libro “La zattera”. «C’era una zattera di legno dove alle volte era possibile crogiolarsi al sole e lasciarsi cullare dalle onde al riparo dai rumori e dagli incontri molesti della spiaggia... In quel momento regnava la pace», si legge nelle pagine del libro. Ma dinnanzi all’arenile ci sono anche altre due zattere più piccole, in plastica, spostate verso zona Terme e Città Giardino.
@anboemo
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