La guerra fotografata dai soldati

TURRIACO. La guerra vista con gli occhi di chi si trovò a farla sarà in mostra da oggi, alle 11, nella sala consiliare del Comune di Turriaco. Grazie al Consorzio culturale del Monfalconese, lo spazio accoglierà le immagini, realizzate partendo dai negativi originali, scattate da Agostino Pennisi di Floristella, nobile siciliano che durante il primo conflitto mondiale percorse le strade della Bisiacaria alla guida di un'autoambulanza, trasportando feriti dai campi di battaglia sul Carso agli ospedali da campo nelle immediate retrovie del fronte.
Sarà esposta un'ottantina di scatti, selezionati tra i 199 che costituiscono la raccolta. A essere presentato domani sarà anche il catalogo con l'intervento dello storico della fotografia Antonio Giusa. Il volume, introdotto dal testo di Giusa e da alcune significativi brani tratti dal diario e dalle lettere di Agostino Pennisi, presenta oltre 140 immagini, per la maggior parte scattate nella provincia isontina, sul Carso e nella Bassa friulana. Quelli di Pennisi sono, secondo Giusa, "appunti di viaggio di una persona di grande sensibilità, capitata al centro di una drammatica situazione vissuta, giorno per giorno, con intensità e partecipazione". Agostino Pennisi, primogenito del barone di Floristella Salvatore, era nato ad Acireale, nella Sicilia etnea, nel 1890.
Laureatosi in lettere nel 1912, nel 1916, la chiamata alle armi irruppe drammaticamente in una vita di studio e serenità. Fu invitato a raggiungere la Terza armata attestata sull'Isonzo, dove con il grado di sottotenente e poi di tenente autiere di autoambulanza prese servizio nella 28a Sezione automobilistica della Croce Rossa operando tra Cervignano a Begliano, da Turriaco a Versa a Vertoiba, fin sulla Bainsizza. Già eccellente fotografo per le necessità legate agli studi di numismatica, Agostino Pennisi durante la guerra redasse un taccuino fotografico, servendosi di una piccola camera Kodak i cui negativi in pellicola piana conservò in un’apposita custodia numerandoli e titolandoli con grande cura. «La convinzione che le immagini fotografiche possano contribuire in modo significativo alla ricostruzione e alla conoscenza di particolari aspetti del primo conflitto mondiale - afferma il presidente del Ccm Davide Iannis -, della realtà locale attraversata dalla guerra, e che la stessa fotografia sia bene culturale a pieno titolo ha motivato il Ccm a programmare la mostra e la pubblicazione di un ricco volume fotografico nel quadro del progetto "L'altra mobilitazione 1914-18"». Si tratta del progetto avviato da Ccm insieme ai partner di progetto Istituto Livio Saranz di Trieste, Ecomuseo Lis Aganis di Maniago, ai Comuni di Ronchi dei Legionari, San Pier d'Isonzo, Turriaco, alla Fondazione archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, grazie anche al sostegno e al contributo della Regione. La mostra rimarrà aperta fino al 28 febbraio. )
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