«La guida con il cellulare sta diventando una piaga»

«Quando sono arrivato, il problema era l’alcol; oggi, la principale causa di incidenti stradali è la distrazione provocata dai dispositivi tecnologici».
Dopo 9 anni trascorsi in via Pola, lunedì il vice questore aggiunto Gianluca Romiti passerà il comando della polizia stradale di Gorizia nelle mani del commissario capo Alessandro Rescio e nel tracciare il bilancio dell’attività svolta evidenzia come dal gennaio 2007 le cose siano cambiate radicalmente. «Allora c’era una diversa percezione della sicurezza stradale. C’era un numero considerevole di infrazioni legate alle guida in stato di ebbrezza. Non dico che fosse il far west, ma c’era molto da fare. Nel corso dei controlli del sabato sera si ritiravano in media 20/25 patenti a notte. Oggi questo non succede più». Da gennaio sono state complessivamente 80 le patenti ritarate dagli agenti della polstrada isontina. Il risultato è legato a due fattori, da un lato i controlli sempre più capillari (nel corso del solo 2015 sono stati 16.700 gli automobilisti sottoposti ad alcoltest), dall’altro le attività di sensibilizzazione rivolte agli studenti, iniziate nel 2008 a Monfalcone con il progetto Icaro. «Questo – prosegue Romiti, che è destinato al Centro operativo autostradale di Udine - ha portato ad un contenimento degli incidenti mortali. Parlare di morti in termini statistici è sempre brutto, ma quest’anno sono stati solo quattro contro i sette del 2014. Sono numeri fisiologici, ma lavoriamo per arrivare, un giorno, a registrare sotto questa voce un rotondo zero. In prefettura abbiamo anche istituito un osservatorio per trovare i punti neri della viabilità provinciale».
In termini assoluti il comandante della polstrada evidenzia che nel Goriziano lo stato della sicurezza possa considerarsi confortante. «Oltre ai meri dati numerici dell’infortunistica, va’ segnalato un diffuso rispetto delle regole della circolazione da parte dei cittadini di questa provincia ed un evidente sentimento di legalità». Quello che oggi preoccupa maggiormente è l’utilizzo improprio dei dispositivi tecnologici. «Più che l’ebbrezza e la velocità, oggi la prima causa di incidenti è la distrazione, che però è difficile da censire statisticamente. Nel solo 2015 sono state 10.598 le infrazioni accertate. Noi parliamo in modo generico di fuoriuscita autonoma perché non è possibile controllare il lato soggettivo di ciascun incidente, ma telefoni e tablet sono un problema. Quando si guida non si può fare altro».
Romiti sottolinea che nella maggior parte dei casi i problemi riguardano le generazioni più anziane. «I ragazzi hanno imparato a mettere in atto le misure virtuose che sono state loro insegnate; a questo punto l’attenzione deve quindi spostarsi dai figli ai genitori. Sono loro il prossimo obiettivo delle attività di sensibilizzazione». Tra le questioni all’ordine del giorno della sezione di polizia stradale c’è quella delle false assicurazioni. «A causa della crisi troviamo moltissimi contrassegni falsi, ma a breve la questione non si porrà più. Ci stiamo dotando di un sistema di controllo delle targhe per verificare in tempo reale se un veicolo è assicurato e se è a posto con la revisione. Le nuove tecnologie possono dunque aiutare a reprimere e a prevenire».
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