La Imprefond sull’orlo del fallimento

TRIESTE Crisi di liquidità, crediti non pagati ma soprattutto debiti. Tanti, troppi debiti per riuscire a resistere: la crisi dell’edilizia ha colpito anche la Imprefond srl, la società edile triestina specializzata nei lavori del sottosuolo, tanto che l’ultimo realizzato è stato quello del Park San Giusto.
L’amministratore delegato Franco Sergas, d’intesa con il socio Dario Gubertini, ha chiesto formalmente al Tribunale civile l’ammissione al concordato misto. Si tratta di una procedura giudiziaria subordinata alla definizione di un piano per ripagare, in percentuale, almeno una buona parte dei debiti che, secondo le prime stime, ammontano a circa 5 milioni di euro. Insomma, l’ultima spiaggia.
Nominato dal giudice delegato Daniele Venier il commissario giudiziale. Si tratta del commercialista Mario Giamporcaro. Avrà meno di sessanta giorni di tempo per chiudere la partita che riguarda anche una trentina di dipendenti che rischiano il posto di lavoro. La data limite è quella dell’8 gennaio 2016. Entro quel giorno Giamporcaro dovrà trovare il modo per soddisfare i creditori e quindi evitare il crac. La posta più rilevante del rosso è costituita dall’indebitamento con le banche che, nell’agosto scorso, ammontava a oltre un milione e mezzo di euro e che, in questi ultimi mesi, avrebbe raggiunto il livello di due milioni.
L’intenzione del curatore, da quanto appreso, è quella di puntare alla definizione di un concordato di tipo misto liquidando tutti i debiti possibili e contestualmente eliminando alcuni cantieri ritenuti non strategici nella politica aziendale. Per questo Giamporcaro dovrà agire con assoluta tempestività prima che le crepe della crisi finanziaria intacchino irreparabilmente la debole struttura aziendale. Prova è il fatto che qualche tempo fa è stata anche presentata un’istanza di fallimento da una ditta che vanta un credito di appena 20mila euro. L’obiettivo del commissario è dunque quello di rendere, per quanto possibile, più snella la società. E quindi favorire il rilancio della Imprefond, ritenuta nel particolare settore d’azione, un’azienda strategica con buone prospettive.
La Imprefond, che ha sede in via dei Cosulich 8, è nata nel 1982. Socio al 60 per cento è Franco Sergas, mentre Dario Gubertini detiene il rimanente 40 per cento. L’impresa opera nei settori della geologia, della geotecnica, delle indagini geognostiche, della progettazione ed esecuzione di fondazioni speciali. Esistono uffici operativi, oltre che a Trieste, anche a Trento e Bolzano, Fiume e una rappresentanza in Israele. Il gruppo triestino ha operato e opera abitualmente in Africa e Medio Oriente con particolare riguardo ai paesi costieri del Bacino Mediterraneo. Gli attuali responsabili della società hanno iniziato a lavorare nel settore delle indagini geognostiche nel 1975, portando a termine lavori oltre che in Italia anche in Tunisia, Libia, Iraq, Iran, Nigeria, Zaire, Guinea, Mozambico, Egitto, Israele e Croazia.
A Trieste il nome della Imprefond è abbinato, oltre che al Park San Giusto, al restauro del Magazzino vini e ai lavori del tronco del raccordo tra Molo VII e Cattinara. Ma anche alla campagna di indagini geologiche, geotecniche e di caratterizzazione chimica dei sedimenti nell’ambito dei lavori di interramento tra lo Scalo Legnami, l’ex Sidemar e l’ex Italsider. Per conto dell’allora AcegasAps ha realizzato anche il piano per la caratterizzazione ambientale dell’impianto di termovalorizzazione di via Errera. Inoltre ha effettuato l’indagine esplorativa e propedeutica ai lavori di ristrutturazione dell’immobile di via dell’Università. Franco Sergas, già al vertice della Cassa edile, è il presidente del Park San Giusto. È stato coinvolto in passato in diverse inchieste giudiziarie. Come quella - chiusa per prescrizione - del pm Giorgio Milillo sul «cartello» per pilotare a favore delle imprese triestine aderenti al Ciet, il cosiddetto affare parcheggi.
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