La Lega: i Forestali contro i ladri delle ville
Seganti e Violino propongono di far scendere in campo il corpo regionale
di Marco Ballico
di Marco Ballico

Federica Seganti
Le guardie forestali a proteggere le case per arginare il fenomeno dei furti. La proposta, l’ennesima, è della Lega Nord. Dei due assessori della Lega Nord: Federica Seganti e Claudio Violino. Che pensano appunto di impiegare gli agenti del Corpo regionale davanti ai giardini delle ville. In funzione anti-ladri. La reazione degli alleati è però fredda: «La solita fuga in avanti del Carroccio». Seganti e Violino partono da una considerazione: i furti in villa sono un fenomeno preoccupante. In Friuli Venezia Giulia come in Veneto.
L’assessore alle Autonomie, sulla base dei dati raccolti negli ultimi due mesi, parla di «un asse Trieste-Venezia lungo l’autostrada con malviventi che colpiscono in zone semiresidenziali, nelle immediate periferie dei centri urbani, e agiscono in due fasce orarie: dalle 17 alle 20, trafugando denaro e gioielli, e di notte, quando si presentano più attrezzati per rubare non solo soldi e piccoli oggetti ma anche l’auto parcheggiata in garage dopo aver sottratto le chiavi». Seganti ricorda inoltre i casi recenti della Carnia, di Duino e del Monfalconese, invita i cittadini a segnalare fatti sospetti e rileva i risultati «già ottenuti» grazie alle telecamere volute dalla Regione: «Se ne doti anche Monfalcone».
Dall’analisi del problema ai rimedi. Carabinieri e poliziotti non bastano? I due assessori padani pensano alle guardie forestali, «soggetto complementare cui assegnare mansioni specifiche da esercitare nelle aree marginali del territorio dove la presenza delle forze dell’ordine si fa più rada». Così, a pochi giorni dalle voci sulle presunte intercettazioni non autorizzate del Noava, i forestali vengono «promossi». Dal loro assessore. «Gli agenti non sono più solo custodi delle foreste – sottolinea Violino – ma, unico presidio nelle estreme propaggini della regione, sono molto di più: curano i rapporti con il tessuto sociale, si occupano di amministrare nell’accezione più ampia, svolgono attività di polizia giudiziaria e amministrativa nella sfera ambientale e affiancano le forze dell’ordine in zone particolarmente ostiche da raggiungere».
E allora perché non renderli protagonisti del pacchetto sicurezza 2009? Quello che già prevede le armi in mano ai vigili urbani, con costi che la Seganti precisa: «Non più di 800 euro per agente, compresa la formazione. Un totale di non più di 500mila euro». Quanto al Corpo forestale, osserva l’assessore triestina, «può divenire un importantissimo valore aggiunto: gli agenti sono qualificati, molto preparati e conoscono come nessuno le loro zone di competenza. Nelle aree decentrate, dove muoversi è per tutti più difficile, giocano in casa. Recentemente ho visitato alcune stazioni, e ne ho ricavato un’ottima impressione».
Forestali con mansioni di polizia? Se la Lega è entusiasta, Pdl e Udc non nascondono le loro perplessità. «Non posso commentare proposte che non conosco nel merito, nella loro fattibilità e nella loro efficacia, tanto più quando non sono state ancora discusse con chi deve poi assumersi la responsabilità di condividerle e approvarle», premette il coordinatore regionale del Pdl Isidoro Gottardo, per nulla convinto del metodo: «Se è una proposta di giunta, la giunta lo traduca in un atto amministrativo o in una proposta di legge. Se invece, come sospettiamo, è l’ennesimo slogan della Lega, mi pare grave che anche gli assessori si mettano a fare il mestiere dei propagandisti. Ci dimostrino piuttosto che è una cosa seria e, in quel caso, la prenderemo in esame».
Anche Angelo Compagnon attende di vedere la proposta sul tavolo. Con la precisazione che «sarebbe comunque sempre meglio parlarne prima in coalizione e poi sulla stampa», sottolinea il segretario regionale dell’Udc. «È solo una proposta che poniamo all’attenzione dell’opinione pubblica – fa sapere però Violino –. Non c’è nulla di precostituito».
Argomenti:sicurezza
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