La lite al Tar interrompe il corso all’ateneo

Troppe irregolarità nel concorso per l’incarico di insegnante di diritto amministrativo alla facoltà di scienze del servizio sociale dell’Università. Alla fine il Tar ha accolto il ricorso dell’avvocato Roberto Fusco e ha “cancellato” l’incarico di insegnamento affidato alla collega Gigliola Bridda condannando l’Università a rifondere a Fusco le spese di lite e anche a rimborsargli il contributo unificato. La sentenza del Tar pronunciata dal collegio presieduto da Umberto Zuballi e composto dai giudici Manuela Sinigoi e Alessandra Tagliasacchi che è stata depositata lo scorso 22 aprile di fatto però ha interrotto il corso tenuto dall’avvocato Bridda che in questa metà dell’anno accademico del corso di laurea magistrale ha insegnato per 26 delle 60 ore previste dal contratto e retribuite per l’importo complessivo lordo di 1800 euro. Il collegio ha anche disposto la trasmissione degli atti alla procura.
La vicenda nasce da un ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Sbisà per conto del collega Roberto Fusco contro il dipartimento di studi umanistici dell’Università e nei confronti della collega Gigliola Bridda, che però non si è costituita in giudizio. Motivo: l’annullamento della delibera del consiglio del dipartimento di studi umanistici del 15 marzo scorso con la quale era stato annullato un analogo provvedimento dell’11 novembre del 2015 conferendo l’incarico all’avvocato Bridda di insegnamento per 60 ore in diritto amministrativo per l’anno accademico 2015-2016 in conseguenza a una modifica dei criteri di valutazione. Per i giudici amministrativi la delibera che aveva conferito l’incarico all’avvocato Bridda era contraddittoria e illegittima soprattutto tenendo conto delle risultanze del verbale del 4 settembre 2015 della commissione valutatrice; commissione che aveva indicato nell’incarico l’avvocato Roberto Fusco. In particolare i giudici amministrativi hanno rilevato che il dipartimento aveva introdotto successivamente alla deliberazione del 2015 nuovi criteri autoattribuendosi la facoltà di valutare i candidati. Insomma erano state - questo è emerso - cambiate le carte in tavola. Prova ne è il fatto che l’avvocato Fusco ha ottenuto un punteggio medio complessivo più elevato, pari a 45,33 a fronte dei 39,33 punti medi totali ottenuti dalla candidata Bridda. Da qui la decisione del Tribunale amministrativo. Resta però il fatto che il corso dell’avvocato Bridda è stato interrotto a metà. Con buona pace degli studenti.(c.b.)
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