La lotta di Matteo e Giovanni contro il tonno gigante

I due pescasportivi hanno agganciato un esemplare dal peso di un quintale e poi hanno dovuto battagliare ancora più duramente contro la burocrazia

STARANZANO

Pesca eccezionale al largo di Punta Sdobba lunedì e dell’Isola della Cona, dove Matteo Borsetta e Giovanni Destro, due pescatori residenti in Friuli, ma con ormeggio alla Lega navale italiana di Monfalcone, stavano conducendo una battuta di pesca su un fondale di 17 metri a bordo del loro motoscafo open di 6 metri di lunghezza.

La pastura a sarde ha dato i suoi frutti quando verso le 12, quando ha abboccato un tonno rosso imponente: 180 centimetri di lunghezza, 96 cm di diametro, 100 chili di peso.

Sono stati “strappi” indimenticabili quelli che hanno piegato la canna (Matteo e Giovanni novelli Santiago de Il vecchio e il mare) ed è stata vera battaglia tra i due pescatori e la creatura marina, perché c’è voluta quasi un’ora e mezza per domare il grande tonno che filava in superficie ed ha trascinato l’imbarcazione per oltre 3 chilometri prima di arrendersi.

Difficile issarlo a bordo e ancora più complicata la procedura con la Capitaneria di Porto di Monfalcone per la certificazione della cattura.

Borsetta e Destro sono stati rispettosi del regolamento nazionale per la pesca ricreativa che prevede per tutta l’Italia una quantità definita di tonni da poter catturare nel corso del singolo anno. La stagione inizia il 16 giugno e termina con il raggiungimento della quota prevista, che per il 2018 è di circa 20 tonnellate, ovvero 200 tonni come quello domato dai due esperti pescatori, soci della Lega Navale di Monfalcone e iscritti al Tuna Club di Lignano.

Le operazioni di registrazione, avvenute sulla banchina del porticciolo Nazario Sauro, sempre a Monfalcone, hanno coinvolto la Capitaneria e l’Azienda sanitaria, per la certificazione dell’appartenenza alla specie.

Non senza complicazioni, a quanto pare, per l’interpretazione delle norme vigenti, che, per un momento, ha fatto temere il sequestro del tonno.

Sarebbe stata una vera beffa per chi, come i due pescatori, ha agito con correttezza, chiamando già dall’imbarcazione la Capitaneria, per comunicare l’avvenuta cattura.

La situazione si è poi chiarita, ma intanto il bestione ha dovuto rimanere per oltre tre ore fuori dall’acqua a causa dell’onnipresente e ossessiva burocrazia.

Alla Lega Navale, dove la preda è alla fine approdata, si è fatta quindi festa per i due pescatori, ma anche in Friuli, perché Matteo Borsetta abita a Mortegliano e Giovanni Destro a Castions di Strada. —



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