La lotta infinita di Giuseppina per suo figlio «È disabile, eppure il posteggio è occupato»

«Abbiamo un parcheggio disabili per mio figlio, con contrassegno, sotto casa, in via Vittorino da Feltre: almeno una volta al giorno lo troviamo occupato. Nelle giornate peggiori anche due o tre volte. Alla gente poco importa, c’è maleducazione e disattenzione, ma per noi non è facile affrontare quotidianamente questo problema». Giuseppina Derossi (nella foto) racconta così la sua battaglia per un’agevolazione che le spetta di diritto, per il suo bimbo con handicap. Nella zona infatti gli automobilisti indisciplinati non lasciano soltanto le auto davanti ai cassonetti, come pure lei ha mostrato con alcune foto su Facebook, ma parcheggiano proprio in quel posto per disabili. «In più - aggiunge - non rispettano nemmeno gli spazi delle linee gialle a margine del parcheggio stesso, quindi invadono comunque l’area riservata e questo non ci consente di utilizzare la pedana per far scendere e salire il bimbo. E poi c’è chi occupa il posto per andare a fare la spesa, per fermarsi anche pochi minuti; o - ancora - chi ha un tagliando per disabili ma non ha il disabile in macchina». Il parcheggio è chiaramente visibile, così come il numero che identifica quello stallo come riservato esclusivamente al bimbo di Giuseppina. «Spesso mi hanno apostrofato in malo modo - racconta - c’è molta inciviltà, allora devo chiamare la polizia municipale, aspettare l’arrivo degli agenti, poi il carroattrezzi... È triste costatare quanta indifferenza ci sia».
(mi.b.)
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