La macchina di Roberto Volo si trovava poco distante da lì

Del 62enne di Farra si persero le tracce nel febbraio di due anni fa Nessuna delle piste battute dagli investigatori aveva portato a lui 
L. M.

il caso

Farra d’Isonzo

Il cellulare di Roberto Volo, scomparso sul monte Quarin proprio a pochi metri di distanza da dove ieri è avvenuto il macabro ritrovamento di uno scheletro umano, aveva squillato a vuoto per 4/5 giorni prima che partisse definitivamente la sua segreteria telefonica. Poi era stato l’incubo del lockdown a interrompere le indagini sul campo, mentre l’attività investigativa “da remoto” non si era mai interrotta.

Purtroppo, ogni possibile pista battuta dai carabinieri si è rivelata in questo biennio un vicolo cieco. Non era emerso il benché minimo elemento che lasciasse pensare a qualcosa che turbasse l’uomo: nessuna traccia di una doppia vita, e nemmeno un disagio interiore tale da fargli mollare tutto da un momento all’altro, al punto da non avvisare nemmeno il proprio datore di lavoro – lui estremamente educato e meticoloso – che quel giorno non si sarebbe presentato in ufficio.

Era anche stato ipotizzato che il 62enne farrese, camminatore appassionato ed esperto, avesse potuto intraprendere un itinerario del cosiddetto “Cammino Celeste”: da fine febbraio del 2020 i carabinieri hanno scandagliato senza successo, anche oltreconfine, tutti i possibili luoghi di pernottamento. Ma non erano stati scoperti conti bancari sconosciuti alla famiglia, né vi sono stati movimenti su quello intestato a Roberto Volo. Niente di niente, se non quella pallida traccia relativa all’astuccio degli occhiali, ritrovato ad oltre 10 chilometri di distanza dall’automobile parcheggiata da Volo lungo il sentiero del monte Quarin. Basterà questo aspetto per escludere che i resti rivenuti ieri sull’altura cormonese siano quelli dell’uomo? Impossibile stabilirlo ora. La magistratura è al lavoro, la famiglia – già duramente provata – rimane aggrappata a una speranza: che quelle spoglie non siano riconducibili a Roberto Volo.

La sorella Eliana aveva detto alla trasmissione “Chi l’ha visto?”: «Le ricerche sono state condotte in modo encomiabile e sappiamo che le indagini non si sono mai interrotte durante l’emergenza Covid. Anche se per noi l’inevitabile stop alle ricerche era stata una botta». —

L. M.

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