«La mafia croata fece dimettere Sanader»

TRIESTE
Nonostante le vicissitudini giudiziarie esplose però dopo, nessuno ha ancora compreso le ragioni delle improvvise dimissioni di Ivo Sanader dalla carica di primo ministro della Croazia rassegnate il 1 luglio del 2009. Nemmeno il diretto interessato non ha mai fornito una definitiva versione dei fatti. Adesso però c’è una nuova lettura della vicenda resa nota da Wikileaks e attribuita ai contenuti della posta elettronica riservata di Stratfor, una sorta di “think-thank” statunitense dedicato alla sicurezza. Secondo Wikileaks il 17 settembre del 2009 Marko Papic il più importante analista per l’Eurasia di Starfor in una mail, facendo riferimento a una fonte segreta, affermava che Sanader aveva rassegnato le dimissioni a causa della criminalità organizzata. Con ogni probabilità la fonte in oggetto poteva essere un deputato svedese strettamente legato al ministro degli Esteri svedese Carl Bildt e che aveva dei forti collegamenti nell’area balcanica.
«Sanader, si legge tra l’altro, aveva alcuni affari con il porto di Plo›e dove la Croazia aveva intenzione di costruire un rigassificatore. Sarebbe così entrato in contatto con la criminalità organizzata la quale a un certo punto gli ha lanciato l’ultimatum: “O abbandoni la politica oppure uccideremo i tuoi familiari”. E Sanader, secondo Papic, ha ceduto alle pressioni. L’analista ha anche aggiunto nella mail che in Croazia a comandare è proprio il crimine organizzato, conseguenza questa della guerra scoppiata alla dissoluzione della ex Jugoslavia. «Anche in Serbia - ha precisato Papic secondo quanto diffuso da Wikileaks - il crimine organizzato è molto forte e diffuso, ma non così potente come in Croazia perché a Belgrado l’omicidio del premier Zoran Djindjic ha messo in allarme i vertici della classe politica che ha così provveduto a eliminare i contatti con i fuorilegge. Papic nelle missive si autodefinisce più volte come un analista geostrategico e chiede che le sue informative non vengano rese pubbliche.
Sanader, come detto, non ha mai interamente chiarito le motivazioni della sua uscita di scena. Alcuni giorni dopo l’inattesa decisione aveva dichiarato che «non voleva collaborare ai giochi politici di alcuni schieramenti europei che non avevano compreso quanto fosse importante per i Ventisette che la Croazia entrasse a far parte dell’Unione europea e che appoggivano le riluttanze della Slovenia. La mia uscita di scena - aveva concluso - vuole riportare alla ragione alcuni Paesi dal proprio comportamento anti-europeo». Dopo queste dichiarazioni si sono rincorse però anche altre ipotesi tra cui anche quella legata a minacce ricevute dai gruppi mafiosi della Croazia. Ma c’era altresì chi adduceva quale causa della “fuga” di Sanader la sua consapevolezza della pesante crisi economica in cui stava precipitando il Paese e il suo conseguente farsi da parte su pressioni ricevute dalla comunità internazionale in generale e dall’Unione europea in particolare. Poi su di lui si è rovesciata la frana delle accuse di corruzione e malversazione per le quali e a tutt’oggi sotto processo a Zagabria dopo l’estradizione dall’Austria. La risposta del destinatario, Eugen Chausovsky a Papic? «Merce interessante...la parte relativa a Sanader è una bufala, anche se aspettata». La data è quella del 2 ottobre 2009. Lo stesso Sanader liquida il tutto come «favole» e conferma: «Me ne sono andato a causa del veto della Slovenia all’adesione della Croazia all’Ue. Allora non lo dissi per non peggiorare la posizione di Zagabria in ambito Ue».
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