La memoria dell’Esodo nell’aula provinciale

Celebrato il Giorno del Ricordo. «Compito della politica è guardare al passato per progettare il futuro»
Lasorte Trieste 15/02/16 - Provincia, Consiglio, Esodo, Intervento della Prof. Gloria Nemec
Lasorte Trieste 15/02/16 - Provincia, Consiglio, Esodo, Intervento della Prof. Gloria Nemec

È compito della politica andare oltre la memoria e progettare il futuro, attingendo dalle eredità del passato ciò che può essere utile a formare identità miste e consapevoli in una società multiculturale, nella quale delle vecchie ideologie si usa solo ciò che può tornar utile nei progetti di contaminazione e di scambio. Così ieri la storica Gloria Nemec ha concluso il suo intervento, nel corso della seduta che il Consiglio provinciale ha voluto dedicare al Giorno del Ricordo (istituito da una legge nazionale e celebrato in tutta Italia il 10 febbraio scorso), alla presenza dei rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

«Una ventina di anni fa, quando iniziai a raccogliere testimonianze di esuli giuliano dalmati - ha detto Nemec - molti di loro dicevano di temere uno scarso interesse delle generazioni successive, presagivano che dopo di loro sarebbero andati perduti non solo l’esperienza dell’Esodo, ma un patrimonio ricchissimo di cultura materiale, di valori e tradizioni. Possiamo oggi felicemente smentire l’amara previsione. Le generazioni successive - ha sottolineato la relatrice - hanno invece raccolto il testimone e dimostrato il contrario, cioè la resistenza di quelle memorie, la forza di coesione che esercitavano nel tenere assieme identità familiari e comunitarie».

Partendo dalla legge 92 del 2004 sulla Giornata del ricordo, Nemec ha spiegato che «si è reso sempre più palese il ruolo svolto dell’associazionismo degli esuli nel lungo dopoguerra, nella conservazione, codificazione, trasmissione generazionale delle memorie. In tal senso - ha aggiunto - anche il Giorno del Ricordo ha avuto i suoi meriti, in quanto esso appare non solo come una rituale commemorazione, ma anche come una reiterata spinta alla consapevolezza civile e al progresso della conoscenza storica anche fuori dalla nostra area. Storiografia e memorialistica - ha concluso - non bastano, ricordare le tragedie del passato non è sufficiente, se tale compito non è accompagnato dall’esercizio di puntuali responsabilità culturali, politiche e sociali».

A rappresentare le associazioni c'erano Paolo Sardos Albertini (Lega nazionale), Renzo Codarin (Anvdg), Massimiliano Lacota (Unione degli istriani), Franco Degrassi (Irci), Emanuele Braico (Comunità istriane), Paolo Redivo (libero comune di Pola in esilio), Fabio Ziberna (Giuliani nel mondo), Daniele Mosetti (Comitato 10 febbraio). «Gli esuli - ha detto Sardos Albertini - hanno pagato il prezzo della rivoluzione comunista di Tito».

(u.s.)

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