La mummia egizia di Trieste che disertò la rassegna di Jesolo

Il precedente
Una mummia si è messa di mezzo tra Trieste e i “real bodies”. Quasi una maledizione sulla mostruosa mostra dei corpi plastinati accadde nel 2014 a Jesolo. Gli organizzatori della mostra “Real Bodies” (che avrebbe aperto il 26 dicembre nella città balnerare, testimonial Alessando Cecchi Paone) chiesero in prestito al Civico museo di Storia ed Arte di San Giusto (ora Museo d’antichità “Winckelmann”) una mummia sbendata di Trieste contenuta in un sarcofago della XXI Dinastia. «Troppo stress per il reperto, la mummia resta a Trieste», rispose in una lettera la funzionaria Marzia Vidulli su indicazione della direttrice dei Musei civici di allora Maria Masau Dan. Il diniego non fu preso bene in Veneto. Per smuovere la mummia triestina scese in campo anche la parlamentare trevigiana del Pd Simonetta Rubinato che chiese l’intervento del sindaco dem Roberto Cosolini. «Certe forme di snobismo culturale oggi sono anacronistiche», sentenziò la Rubinato.
«Se il Comune ci presta la mummia siamo disponibili a veicolare i nostri 200 mila ingressi, di cui 40 mila solo dal Friuli Venezia Giulia, verso i Musei civici triestini opportunamente pubblicizzati nella sala della mostra dedicata all’imbalsamazione, oltre a garantire il costo del restauro del reperto», assicurarono gli organizzatori di “Real Bodies”. Ma non ci fu verso di smuovere Maria Masau Dan, che trovò il sostegno dell’allora assessore alla Cultura Paolo Tassinari.
«Non ho proprio alcun dubbio sul diniego per la mummia. È una mostra senza un comitato scientifico, senza un impianto di mostra. Non si può dare una mummia egiziana a una roba fatta dagli albergatori dell’Ascom di Jesolo» aggiunse caustica la direttrice che non le mandò a dire neppure all’onorevole Rubinato: «Si vede che vuol farsi pubblicità con la nostra mummia. Speriamo che sia carina così c’è il contrasto tra la mummia e la deputata». Così a Jesolo la “camera ardente” in stile egizio, allestita all’interno della mostra per accogliere il “real body” triestino risalente a tremila anni fa, rimase vuota. Sfumata la villeggiatura a Jesolo, la mummia non si mosse da via della Cattedrale, mentre la Masau Dan se n’è andò in pensione due anni dopo. —
FA.DO.
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