La pioggia raffredda il “pan e vin”

ROMANS. Piove e ripiove ancora. Il fuoco si fa o non si fa la vigilia dell'Epifania? Forse sì o forse no, chissà, dipende solo da Giove pluvio. Un dilemma, questo, che si è proposto un po' dappertutto a causa delle forti piogge, mentre ieri è passato letteralmente di bocca in bocca anche tra i residenti sul territorio comunale di Romans d'Isonzo. Territorio su cui gli organizzatori dei fuochi epifanici si sono quasi slogati il collo a forza di guardare il cielo, per azzardare una previsione meteo valevole fino al tardo pomeriggio, quando dovevano essere accesi il “Pan e vin” a Romans, la “Fugarela” a Versa e Fratta. Alla fine, in un modo o nell'altro, la tradizione è stata rispettata e salvata nel giorno prestabilito a Romans e Fratta, mentre a Versa si è optato per il rinvio a oggi. «Noi ci proviamo ad accenderlo - è stato il motto adottato fin dalla a Romans - mentre in alternativa - veniva aggiunto - ci saranno minestrone e vin brulè per tutti i presenti». Stesso discorso a Versa, dove in mattinata è stato messo in piedi il covone e allestito il chiosco, ma alle 15, in mezzo a un autentico nubifragio e con l'acqua fino alle caviglie, gli organizzatori del Circolo ricreativo hanno deciso di rinviare la“Fugarela” a oggi, alle 17 in punto. Anche a Fratta Cesare Visintin a alcuni volontari hanno lavorato fino all'ultimo minuto per allestire al meglio il covone e sistemare in cima la Befana realizzata da Bianca Tortul, mentre il fuoco, alle 17.30, è stato acceso dalla romena Cristina Bicu con a fianco il piccolo Leonardo Furlan. Molti i presenti nella frazione, compreso il sindaco Davide Furlan assieme all'amministratore parrocchiale don Stefano Goina. Un'ora più tardi è toccato agli organizzatori di Romans, Scussons, alpini e protezione civile, impegnarsi per consegnare alle fiamme il “pan e vin”, intriso d'acqua ma acceso da don Graziano Marini. Gli auspici, tuttavia, per l'annata agricola non sono stati certo dei migliori. Il fumo, infatti, a Fratta si è diretto verso nord, il che non fa certo ben sperare, mentre a Romans, uscito a fatica dal covone inzuppato d'acqua, aveva una direzione migliore, più verso sud, ma stazionava troppo basso e anche in questo caso gli auspici tratti non sono stati molto confortanti.
Edo Calligaris
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