La piscina comunale punta sui centri estivi per salvare la stagione

Slitta il piano per i lavori di riqualificazione dell’impianto  mentre si profila un nuovo competitor nella Bassa friulana
Bonaventura Monfalcone-22.08.2020 Piscina-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-22.08.2020 Piscina-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Quando decollerà la stagione delle piscine? Il 5 marzo, una prima data indicativa di riapertura, è scivolato via: Monfalcone, come il resto della regione, è ancorato alla zona rossa. I patiti di rana e stile libero, eccezion fatta per il settore agonistico, restano all’asciutto. Il gestore del polo di via Capitello, Arca nuoto, fa i conti con la protratta chiusura delle vasche al vasto pubblico, che si trascina dallo scorso autunno.

E ora, per giunta, si profila un nuovo competitor: la piscina nuova di zecca, per un progetto di oltre 5 milioni, che sarà realizzata a Cervignano, a servizio del bacino della Bassa friulana. Un’area rappresentativa di una fetta d’utenza pure per la struttura comunale, ancora in attesa di radicale restyling (si è ottenuta la proroga di un anno sulla progettazione esecutiva dall’ente). Così, davanti a uno scenario incerto, si punta intanto alla chance estiva, con l’organizzazione dei centri estivi, auspicando maggior flessibilità sulle stringenti direttive rispetto al 2020.

«Stiamo attendendo le linee guida per organizzare le attività – spiega l’amministratore Mosè Bonaldo –, ma siamo già ad aprile, e dovremmo iniziare alla chiusura delle scuole, e ancora non si sa nulla. La nostra speranza è di poter riuscire a organizzare i centri estivi pure per la fascia di bambini dai 3 ai 5 anni, cui l’altr’anno abbiamo dovuto rinunciare per le stringenti normative. Sappiamo che i bimbi avvertono la necessità di spazi ludici e sportivi e nello stesso tempo speriamo di offrire anche un aiuto alle famiglie». La scorsa estate la piscina ha accolto, ogni settimana, una novantina di iscritti.

Quanto ai lavori di riqualificazione della piscina di via Capitello, che sulle spalle porta ormai più di 35 anni di attività, avvertendone peraltro tutto il peso, il gestore ha ottenuto i pareri tecnici favorevoli di Asl e vigili del fuoco sulla progettazione definitiva e la sospensione, dall’amministrazione, di quella esecutiva. Per un anno. Ciò sulla base di disposizioni nazionale tese ai titolari di concessioni che pagano dazio per le prolungate chiusure. «Il cronoprogramma – conclude Bonaldo – andrà ripreso in mano. Penso che i lavori biennali, senza interruzione dei servizi al pubblico, potranno partire la prossima primavera dalla struttura di Acqua amica, per procedere poi con le vasche esterne». —

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