La Porta d’Italia è quasi completata

«Un’operazione delicata che richiede precisione millimetrica». Così i tecnici descrivono l’impegnativo intervento di posa in opera del secondo ponte “strallato” lungo la rotatoria di Sant’Andrea. I lavori (che rientrano nella trasformazione in autostrada del raccordo Gorizia-Villesse) sono iniziati nella notte fra mercoledì e giovedì e non si sono registrati, fortunatamente, intoppi di sorta. Tutto è filato via liscio, rispettando il tabellino di marcia.
L’area, lo ricordiamo una volta di più, diventerà simbolicamente la “Porta d’Italia”, caratterizzata come sarà, al termine degli interventi, dai tre colori della bandiera italiana. I due ponti strallati (termine tecnico che indica i manufatti sospesi nei quali l’impalcato è sostenuto da una serie di cavi – gli stralli, appunto - ancorati a piloni di sostegno), che caratterizzano la rotatoria di Sant’Andrea, sono le due strutture più complesse fra le numerose opere comprese nell’intervento di trasformazione in autostrada del raccordo.
Complesse, ma molto belle esteticamente, grazie a un’architettura moderna e leggera, le due strutture sono composte da diverse parti (ognuna ha 9 traversi intermedi, 5 travi di bordo, 10 segmenti, 2 traversi di spalla e 5 elementi per l’arco) che vengono assemblate per comporre la struttura finale. Le diverse fasi di montaggio, vengono effettuate in notturna per consentire alle gru utilizzate di lavorare in sicurezza. Ebbene: nella notte fra mercoledì 14 e giovedì 15 marzo è stato varato il concio centrale della struttura sul quale poggerà l’arco in acciaio che caratterizzerà l’opera, il cui montaggio si sviluppa in più fasi.
«L’intervento - spiega Autovie Venete - è iniziato, puntuale, alle 20 e ha richiesto la chiusura del raccordo nei tratti compresi tra lo svincolo dell’autoporto e la rotonda di Sant’Andrea in direzione Gorizia e, in direzione Villesse, dalla rotonda di Sant’Andrea allo svincolo di Farra d’Isonzo. Un’operazione delicata che richiede precisione millimetrica, un coordinamento perfetto e un accurato lavoro di preparazione, dallo studio dei disegni con gli ingombri a una serie di sopralluoghi, indispensabili per decidere le modalità di esecuzione. Determinante, come sempre, l’esperienza e la professionalità dei gruisti».
Prossime tappe? Tutte le prossime operazioni (dai collegamenti al getto delle solette) sono state pianificate per le prossime settimane, dopo di che sarà effettuato il montaggio dei pennini e la loro tesatura, seguito dalla saldature e imbullonatura del ponte. L’intervento, che si è concluso come previsto prima dell’alba, ha visto impegnato in contemporanea personale di Autovie Venete, del consorzio Fvg Cinque e della Maeg, l’impresa trevigiana che ha prodotto le parti metalliche.
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