La preoccupazione di clienti e residenti «Mai prima d’ora un fatto così grave»
FIUMICELLO VILLA VICENTINA. I clienti hanno i volti preoccupati. Entrano in supermercato per fare la spesa, si guardano in giro e chiedono informazioni.
Non si parlava d’altro, ieri mattina, nel supermercato di via Cortona 1, a Papariano. «Conosco il titolare – commenta la signora Rita –. È una bravissima persona. Mi dispiace che abbia dovuto trovarsi in una situazione simile. Il nostro era un territorio tranquillo ma ora non è più così. Succedono fatti molto gravi. Recentemente, nella vicina Cervignano, si sono verificate due rapine, di cui una con un kalashnikov. Il timore è che prima o poi accada qualcosa di irreparabile».
Dario spinge il carrello e intanto cerca di tranquillizzare la moglie, visibilmente scossa. «Abbiamo saputo poco fa – dicono –. È davvero pazzesco sapere che, qualche ora fa, proprio nel nostro supermercato, c’era un rapinatore armato che minacciava di morte il direttore. Non ricordo un fatto così grave nel nostro paese. Abitiamo qui vicino e questa notte (ieri, ndr) non dormiremo sonni tranquilli».
Le cassiere, i commessi e anche il direttore continuano a lavorare, con professionalità e discrezione, come se fosse una giornata normale. Parlano con i clienti, sorridono, li rassicurano ma non nascondono la preoccupazione. «È difficile non pensarci – ci confida una dipendente –. Un fatto sicuramente grave, che speriamo non capiti mai più».
Michele Fumis, ispettore d’area, e il titolare del supermercato, Edoardo Beltrame, sono rimasti sul posto per tutta la mattina, a disposizione delle forze dell’ordine e del personale. «Una cosa simile, in questi dodici anni di attività dall’apertura – le parole di Beltrame, titolare di una catena di oltre 11 negozi – non era mai accaduta. Non avevo mai dovuto denunciare una rapina di questo genere. Molto probabilmente il rapinatore sapeva come e quando agire. Il colpo dev’essere stato studiato nei minimi dettagli. L’unica cosa che ci consola è sapere che a Paolo non è stato fatto del male». —
E. M.
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