La Pro Senectute fa causa alla Sgt
L’associazione vuol vedere riconosciuti i propri diritti sull’ex palestra B

Se la Ginnastica Triestina vorrà vendere la storica sede per sanare la propria drammatica situazione finanziaria dovrà prima fare i conti con la Pro Senectute, l’associazione onlus che ha in uso esclusivo fino al 2023 l’ex palestra B, diventata oggi sala ”Primo Rovis”. Per rimarcare il proprio buon diritto a occupare questa sala per altri 14 anni, la stessa Pro Senectute ha incaricato pochi giorni fa l’avvocato Luciano Sampietro di chiedere al Tribunale civile di compiere gli accertamenti necessari per poter iscrivere il contratto di comodato d’uso sul foglio ”annotazioni” della partita tavolare che ”fotografa” lo status della sede di via Ginnastica 47.
Dal 1993 a oggi la società biancoceleste non ha ritenuto di avviare questa annotazione anche perché i rapporti con la Pro Senectute erano tranquilli e collaborativi. Nessuno pensava che la più antica e gloriosa società sportiva dalla città si stesse infilando anno dopo anno in un banco di sabbie mobili.
Ora che non è più un tabù ipotizzare la vendita della storica sede, la stessa Pro Senectute si è fatta avanti con l’attuale direttivo biancoceleste presieduto dall’avvocato Carmelo Tonon. In una lettera inviata a settembre l’avvocato Sampietro ha chiesto alla Sgt che l’annotazione del comodato d’uso fosse finalmente perfezionata. Non avendo ottenuto alcuna risposta nei termini di tempo richiesti, è stata avviata l’azione giudiziaria. Scopo dichiarato quello di fare chiarezza e di ”mettere le mani in avanti” in caso dell’entrata in scena di un evenuale nuovo proprietario. La Pro Senectute ha ottenuto in comodato d’uso gratuito per trent’anni l’ex palestra B. Era il lontano 1993 e l’iniziativa era andata in porto grazie al generoso intervento finanziario del commendator Primo Rovis. Rovis all’epoca aveva versato 500 milioni di lire alla Ginnastica Triestina, presieduta dal farmacista Matteo Bartoli, pluricampione italiano di canottaggio. E Bartoli si era impegnato anche per iscritto, con tanto di firma, a concedere per trent’anni in comodato gratuito l’ex palestra B, intitolata poi, a restauro completato usando i 500 milioni, a Primo Rovis e al club che porta il suo nome.
Va aggiunto che nella causa appena avviata in Tribunale interverrà anche l’avvocato Gianfranco Carbone, legale dello stesso Primo Rovis che intende non far mancare in questa difficile circostanza il suo appoggio alla Pro Senectute. Grazie alla sua generosità, dal 1993 a oggi nella sede di via della Ginnastica 47 si sono esibiti cori alpini, pianisti, mandolinisti, attori. Molte le conferenze e i corsi organizzati a totale beneficio di chi non è più giovanissimo ma ha la volontà di apprendere, di meravigliarsi, di condividere emozioni.
Il comodato d’uso, una volta annotato, costringerà l’eventuale acquirente della storica sede Sgt a fare i conti con la «Pro Senectute», almeno fino al 2023. Se un qualunque costruttore volesse realizzare un nuovo immobile, dovrà tenere conto nel prezzo di acquisto di una presenza che finora era sfuggita alla certificazione pubblica del Libro fondiario regionale. Ovviamente l’eventuale prezzo di vendita dovrà subire un ridimensionamento perché il club ”Primo Rovis” non appare tanto disponibile ad abbandonare il campo e i suoi anziani senza aver ottenuto una adeguata contropartita. Ecco perché questa vicenda oggi, con l’emersione della crisi della Ginnastica, assume una valenza impensabile in altri più tranquilli momenti. Costituisce inoltre un indicatore delel gestione societaria. «Io di questo problema non sapevo nulla, non ne ho mai sentito parlare nelle riunioni della direzione» ha precisato il vice presidente dimissionario Davide Losso.
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