La “protesta delle cuoche” in piazza Borsa

«Sapete che per abitudine faccio solo promesse che so di poter mantenere. Bene, posso dirvi allora che quella della tutela del vostro posto di lavoro sarà per noi una priorità». Non si spinge oltre, il sindaco Roberto Cosolini, ma può già bastare per le 160 dipendenti delle mense scolastiche, raccolte ieri mattina in sufficiente e colorita rappresentanza in piazza del Borsa, collateralmente alla manifestazione della Cgil, che punta a far legiferare la “Carta dei diritti universali del lavoro”.
Quelli, ad esempio, di cuoche e altre lavoratrici delle scuole triestine, alle prese con un nuovo appalto, quello vinto dalla milanese Dussman che mette a rischio se non il loro posto sicuramente il loro stipendio. «Il ribasso delle ore lavorative - spiega Donatella Heller della rsa del Delfino Blu di Gretta - non può non incidere sulla qualità del servizio. Che ha delle tempistiche precise. Far mangiare dei bambininon è come far mangiare degli adulti, non si può improvvisare. Per questo siamo pronte a tutto, anche allo sciopero».
Il tema è molto sentito, se 4.500 utenti hanno firmato per la protezione delle condizioni di lavoro. Firme regolarmente consegnate ieri mattina a Cosolini e all’assessore Grim. Capitolo finale il 28 aprile, quando il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso presentato dalla seconda qualificata nella gara, la CirFood. Se negativo, la Dussmann potrebbe assumere l'incarico da subito. Con annessi e connessi.
«Abbiamo avuto - spiega l’assessore Antonella Grim - contatti quasi quotidiani e incontri continui con le parti. Ma vorrei anche ricordare che quella della Dussmann non era ssolutamente un’offerta al massimo ribasso e prevedeva tipologie di cibo (biologico, prodotti del territorio) che sulla carta sono interessanti. Poi, è chiaro, priviligeremo la clausola sociale di riassorbimento dei lavoratori». Solidale anche il Sel. La battaglia è agli inizi.
«Stiamo parlando - incalza Adriano Sincovich della Cgil - di stipendi attorno ai 500 euro, che porterebbero le lavoratrici sotto alla soglia di povertà. Per questo l’appalto in questa forma è inaccettabile e lo contesteremo in tutte le sedi».
Anche l’assessore Treu, pure presente, non dimentica i trascorsi da sindacalista e si tira via qualche sassolino dalla scarpa: «Certo, esistono ribassi negli appalti nell’ordine del 25-35% ma anche dirigenti comunali che li avallano... E non è possibile. Certi calcoli o sono sbagliati o sono stati mal gestiti! Io ho ancora presente - continua Treu - l’appalto delle pulizie, con un ribasso più che consistente. Ma dal controllo delle carte era venuto fuori che in pratica la pulizia di una stanza non poteva portar via più di 25 secondi! Vi pare possibile?».
«Noi - conclude Cosolini - abbiamo a che fare con regole di bandi difficili e limitative, tutte virate sulla libera concorrenza. E non è facile».
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