La Provincia dà il via libera ai Tir di bramme per i laminatoi
SAN GIORGIO DI NOGARO. La Provincia di Gorizia stoppa le autorizzazioni per i trasporti eccezionali dal porto di Monfalcone ai laminatoi della Ziac, la Provincia di Udine invece non porrà limiti alle autorizzazioni, indispensabili per dare lavoro alle fabbriche.
«Condividiamo e ce ne faremo carico delle preoccupazioni sollevate dai Comuni interessati inerenti la pericolosità e l’impatto dei trasporti eccezionali di bramme sull’infrastruttura stradale- afferma il vicepresidente, Franco Mattiussi- ma in questa fase difficile per l’economia e l’occupazione, la Provincia di Udine non porrà limiti alle autorizzazioni per la circolazione degli autoarticolati che consegnano la materia prima ai laminatoi dell’Aussa Corno». La questione della sicurezza della rete stradale interessata dal passaggio dei camion diretti verso la Ziac è stata sollevata daI Comuni di Fiumicello, Villa Vicentina per la provincia di Udine e San Canzian per l’Isontino, che hanno evidenziato le criticità per il transito dei mezzi carichi di bramme. «Problemi che terremo in assoluta considerazione per garantire sicurezza e adeguate condizioni di percorribilità alla sede stradale- assicura Mattiussi-, ma tra le prerogative dell’amministrazione provinciale, ora più che mai, c’è la salvaguardia dell’occupazione e dell’economia locale. Porre vincoli o cessare di rilasciare le autorizzazioni per questa tipologia di trasporti creerebbe non pochi problemi di approvvigionamento e di costi alle aziende mettendo in ginocchio anche gli autotrasportatori». Le bramme sono dirette ai quattro laminatoi insediati nella Ziac (Palini e Bertoli, Marcegaglia, Trametal, Tecnosider) che occupano circa 600 persone alle più un migliaio nell’indotto. Sono 2,8 milioni di tn. le bramme lavorate in un anno, che vengono trasformate in 2,5 milioni di tn. di lamiere.
«Bloccare le autorizzazioni significherebbe creare alle aziende ulteriori difficoltà di fornitura e costi o impraticabilità derivanti da altre tipologie di trasporto – evidenzia Mattiussi -: eventuali vincoli non farebbero che aggravare la situazione, già pesante, a esempio, per quello che riguarda la Palini e Bertoli». Secondo l'assessore, il problema va risolto a livello regionale. Due le strade percorribili: il transito dei camion in autostrada in base a una convenzione tra Regione e Autovie, il trasporto via ferrovia o via mare supportato da un’adeguata infrastrutturazione (dragaggi) e da incentivi.
Francesca Artico
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