La rabbia di Altran: «L’utilizzo del carbone doveva finire nel 2017»

«Utilizzeremo tutti gli strumenti in nostro possesso, che siano legislativi, politici o giudiziari, per tutelare il territorio e i cittadini. La nostra volontà è che con il 2017 si cominci a lavorare per la dismissione del carbone dalla centrale A2A. Abbiamo ribadito questo concetto più volte e lo stesso piano energetico regionale ha preso questo indirizzo. Siamo attenti alle ricadute economiche e occupazionali ma con il 2017 deve chiudersi la stagione del carbone».
Il termine “arrabbiata” è un eufemismo, il sindaco Silvia Altran è letteralmente infuriata, una volta appreso da A2A che tutte le prospettive di dismissione della centrale vengono rimandate al 2015, appena terminata la riunione del tavolo ambientale ha scritto un comunicato stampa durissimo. «Sapevo che c’era questo decreto che dava facoltà di far richiesta al ministero dell’Ambiente di una proroga dell’Aia, era logico che l’azienda si facesse avanti, ma in realtà la situazione è complessa, il fatto che si faccia domanda non dà automaticamente la possibilità a tutti di andare avanti. So che la richiesta risale a fine anno, quello che non era noto è che ci fosse la risposta positiva del ministero». Un quadro però che non combacia con quello dell’azienda che sapeva già dal 2014 dell’ok al raddoppio e che non è stata fatta alcuna domanda, ma è lo stesso ministero nel 2014 che ha comunicato il via libera al raddoppio dell’Aia. «Ero al tavolo ambientale - ribatte il sindaco - e c’erano tutti e abbiamo chiesto ad A2A dell’Aia e abbiamo appreso della comunicazione del ministero. In realtà c’è stato un fitto carteggio tra azienda e ministero in questo periodo, A2A ha presentato una vasta documentazione in base alla quale il ministero ha dato l’ok. Ma non era così automatico, sapevo che il ministero decide caso per caso».
Altran è infuriata e alla domanda «di chi è la colpa» sbotta: «La colpa è del governo che ha permesso che in questo anno e mezzo il decreto 46 del 2014 fosse rimaneggiato». Una grana che piomba in un periodo delicato e che spazza qualsiasi velleità della Regione che, attraverso l’assessore all’Ambiente Sara Vito aveva annunciato la volontà di andare verso un «superamento» del carbone. «Abbiamo detto che nel 2017, con la revisione dell’Aia, si sarebbe andati al superamento dell’uso del carbone – insiste il sindaco - e per noi il discorso è confermato, che l’Aia sia prorogata o meno. Siamo assolutamente contrari a qualsiasi altro provvedimento che vada contro quanto era stato discusso, e intendiamo portare avanti una battaglia per le nostre ragioni. Una battaglia che il Comune di Monfalcone non può però condurre da solo. Per questo ho chiesto immediatamente alla Regione la convocazione del Tavolo previsto dal nuovo Piano energetico per avere il sostegno necessario in questa lotta». (g.g.)
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