La Regione “gela” la Ginnastica triestina

La Società ginnastica triestina valuti se cambiare sede o restaurare quella storica, utilizzando il danaro che deriverebbe dall’ipotizzata alienazione della struttura alla Cassa di risparmio di Trieste. È questa la sintesi delle parole dell’assessore allo Sport, Gianni Torrenti, in risposta a un’interrogazione di Andrea Ussai (M5s) sul destino del sodalizio giuliano, che si trova a navigare in un mare di guai a causa delle condizioni fatiscenti in cui versa il proprio edificio, che richiederebbe lavori di ristrutturazione per 1,5 milioni di euro.
Per Torrenti, «appare difficile che si possano continuare a investire cifre rilevantissime su un immobile che è totalmente inadeguato alle nuove esigenze dell’utenza, che crea costi maggiori del necessario e che non ha palestre in grado di ospitare pubblico pagante, costringendo quindi la Sgt ad affittare altri spazi per gli appuntamenti maggiori. Solo con un ampio ragionamento sulla sede sociale si potrà trovare un equilibrio».
Dopo l’appello del presidente Federico Pastor, pronto a lasciare l’incarico con tutto il direttivo se non ci saranno impegni da parte delle istituzioni, l’assessore ritiene che la Sgt non possa continuare a lamentarsi, perché assieme alla Ginnastica goriziana «è la società che più è stata assistita dalla Regione negli anni, con importantissimi contributi sia in conto capitale, che per spese correnti: un totale di circa un milione dal 2010». Per Torrenti non è possibile continuare a fare eccezioni, perché «le altre realtà sportive del Fvg non ricevono normalmente nemmeno un centesimo per i propri costi di gestione, mentre la Sgt ha potuto contare nel 2014 su 100mila euro per il risanamento del bilancio e, nell’anno precedente, su 600mila destinati alla ristrutturazione della sede».
L’assessore chiede un cambio netto di strategia: «Non possiamo destinare altri fondi per gestione ordinaria e ristrutturazione. Purtroppo la gestione della Società non sembra ancora in equilibrio e anche la partecipazione ai campionati di massima serie pare abbia creato costi aggiuntivi, invece di quegli utili in cui sperava il direttivo. La Sgt ha dichiarato di essere pronta ad alienare la sede: pensi dunque assieme al Comune se destinare i proventi della vendita alla ristrutturazione o a una sede nuova e più adeguata».
Ma intanto i vertici societari restano dimissionari, in vista dell’assemblea elettiva degli organi statutari della Sgt, prevista per il 7 giugno. Ussai è insoddisfatto per la risposta di Torrenti: «Bisogna capire perché sono stati spesi male i soldi per il primo intervento di ristrutturazione. Non serviva danaro a pioggia, ma un ragionamento condiviso per trovare un sistema che evitasse la chiusura, anche sulla base della disponibilità della Sgt a vendere la sede. Torrenti non può limitarsi a lavarsene le mani, dicendo di aver già speso abbastanza». (d.d.a.)
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