La “resa” di General Giulia sblocca il cantiere infinito

C’è una novità significativa che riguarda il futuro dell’area dell’ex ospedale della Maddalena. E che, se le cose prenderanno una piega favorevole, potrà consentire la ripresa dei lavori nel comprensorio e la “redenzione” dell’enorme scavo che, al momento, produce solo le proteste dei residenti.
L’investitore ancora misterioso, di cui si era parlato già nell’estate scorsa, esiste ed è pronto a intervenire finanziariamente a sostegno dell’operazione immobiliare oggi bloccata. Per agevolare questo percorso, venerdì scorso “General Giulia 2 srl”, la società che aveva acquistato l’ex Maddalena dall’Azienda sanitaria, ha presentato al Tribunale triestino una domanda di ammissione a concordato preventivo. Il via libera da parte del collegio e - a seguire - l’eventuale sì dell’assemblea dei creditori alla proposta costituiscono due passaggi essenziali, affinchè le buone intenzioni dell’ignoto investitore vadano a buon fine.
A fine dicembre l’assemblea dei soci aveva deliberato un aumento di capitale, tale da consentire l’ingresso del “Cavaliere bianco” in “General Giulia 2”. L’investitore (sul cui nome viene ancora tenuto il massimo riserbo) è interessato al business dell’ex Maddalena, dove apporterebbe mezzi finanziari per soddisfare i creditori, a patto di una riduzione della massa debitoria, che ammonta a ventun milioni. Gli azionisti di “General Giulia 2” sono Costruzioni generali giuliane (ex Riccesi), Cividin Costruzioni srl, Palazzo Ralli srl, Carena spa, cui si aggiunge un socio straniero.
La grave crisi del settore edile e immobiliare ha colpito, a vario titolo, queste aziende, tant’è che Cividin Costruzioni è fallita e, Carena e Palazzo Ralli hanno ottenuto un concordato preventivo, provvedimento chiesto recentemente anche dalla Riccesi.
Ricordiamo che “General Giulia 2”, per l’acquisto dell’area e per la prima parte dei lavori, ha già impiegato una somma decisamente di non poco conto: 28 milioni di euro. Il progetto originario era ambizioso e consisteva nella realizzazione di un centro commerciale, di quattro blocchi di alloggi, di un parcheggio interrato su tre livelli.
Ma cinque anni orsono - correva il 2013 - l’operazione ex Maddalena entrò in crisi perchè il partner commerciale individuato per portare a termine l’operazione, che era il colosso della grande distribuzione Carrefour, si sfilò e i soci di “General Giulia 2” non riuscirono a trovare un nuovo alleato che li supportasse nell’iniziativa.
Al forfait del gruppo francese Carrefour si aggiunse - come già rilevato - la crisi incrociata del settore edile e del mercato immobiliare. Una doppia debacle, che tolse ossigeno agli azionisti di “General Giulia 2”, come poi le loro singole vicende hanno raccontato.
Da allora il dossier edile-immobiliare ha lasciato il posto all’esasperazione dei cittadini che abitano in zona, preoccupati per le infiltrazioni d’acqua e per ragioni igieniche. Il cantiere avrebbe dovuto essere completato entro il 2014, quattro anni dopo si spera di recuperare un po’ del tempo e del lavoro perduti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo