La Sbe si allarga e acquista l’ex Gorispac

Piano di investimenti da 20 milioni nel 2016. Venti assunzioni, ma dovrebbero salire a 50. Nuova area alla De Franceschi
Di Giulio Garau

La Sbe di Alessandro Vescovini investe ancora sul territorio e si allarga nella zona della De Franceschi e nell’area Schiavetti Brancolo dove è stato fatto un preliminare per l’acquisto dell’ex Gorispac dove risorgerà un sito produttivo. In vista pure una crescita occupazionale che inizierà con l’assunzione di venti persone che in futuro diventeranno cinquanta.

L’azienda metalmeccanica che fabbrica viti e bulloni e vende a livello mondiale ha annunciato l’approvazione di un piano di investimenti per il 2016 di 20milioni di euro che prevede l’ampliamento dell’attuale magazzino di semilavorati, l’installazione di un nuovo impianto di trattamento superficiale dei prodotti e sei nuove linee di stampaggi, un nuovo motore di cogenerazione e altri investimenti minori che saranno realizzati all’interno dello stabilimento di via Bagni.

In previsione di questi investimenti, già nel novembre del 2014, sono stati acquistati dalla De Franceschi 50mila metri quadrati di terreno sul quale (dopo uno specifico accordo di programma con Comune e Regione) saranno spostati gli 11mila pannelli fotovoltaici dei due impianti a terra che forniscono di energia “pulita” allo stabilimenrto per più del 25% del suo fabbisogno. Proprio nell’area tra gli impianti fotovoltaici e lo stabilimento sarà realizzata una nuova bretella che consentirà di collegare la zona industriale di Panzano (dove ci sono Fincantieri e Ansaldo) e il resto della zona Schiavetti-Brancolo. Perciò, in accordo con il Comune, la Sbe ha deciso che, una volta completata l’opera, sposterà l’ingresso dei mezzi pesanti e le pese sulla nuova viabilità “sgravando” così via Bagni di un ingente traffico pesante (tra i 20 e i 25 mezzi al giorno).

Tra le novità più rilevanti dell’espansione la realizzazione di un nuovo reparto “controllo 100%” con macchine automatiche in aggiunta alle lavorazioni ora eseguite da un’azienda esterna. La nuova unità, che si occuperà di controllare ed eliminare i pezzi difettosi, per ragioni di spazio non può essere realizzato all’interno dello stabilimento Sbe. Per questo la scelta è caduta sull’ex stabilimento Gorispac, 10mila metri quadrati di superficie (un’azienda che in passato dava lavoro a 150 persone, perlopiù donne, chiusa nel 2003). La Sbe ha già firmato il preliminare di acquisto. Nella nuova realtà il gruppo annuncia che darà lavoro in una fase iniziale a 20 persone con un piano di crescita a 50 persone entro il 2018. Considerato il tipo di mansione (la supervisione di macchine automatiche) la Sbe ha intenzione di rivolgere le assunzioni soprattutto nei confronti della categoria dei lavoratori svantaggiati che è stata ancora più “falcidiata” in questi anni di crisi. A Monfalcone il gruppo Sbe dà lavoro a 505 persone e al termine del piano di espansione diventeranno 570.

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