La scommessa del Meduit brut

All'agriturismo di Paolo Pernarcich richiedevano le bollicine e spumante fu. Anche per “mettersi in gioco”, dice il viticoltore triestino, è arrivato alla seconda annata “Meduit brut”, dall'antico...

All'agriturismo di Paolo Pernarcich richiedevano le bollicine e spumante fu. Anche per “mettersi in gioco”, dice il viticoltore triestino, è arrivato alla seconda annata “Meduit brut”, dall'antico nome della frazione di Duino Aurisina, un vino mosso composto da un 40% di Malvasia e un 60% di Vitovska sfruttando circa 3500 metri quadrati di viti centenarie della sua famiglia che hanno prodotto 2500 bottiglie per il 2016. La percentuale abbondante del primo vitigno rende questo vino corposo, e nell'insieme la bottiglia si presenta gradevole «dal profumo intenso, di colore giallo pagliericcio e dal gusto secco e avvolgente» dice Pernarcich. La storia vitivinicola della sua famiglia dura da almeno 50 anni come osmiza: da cui proviene tutto il vino che, a parte la bollicina, viene venduto sfuso e si compone di Terrano, Refosco, Malvasia e Vitovska. Sei anni fa il passaggio ad agriturismo.

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