La scritta dei rifugi antiaerei non verrà cancellata dal muro

È una delle ultime tracce del coinvolgimento di Trieste nei bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale Sarà risparmiata dai lavori



Sarà salvata la scritta nera “U.S.”, dipinta in campo bianco e circondata di rosso sulla facciata dell’immobile di via Segantini 16, che indicava, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, l’uscita da un rifugio antiaereo.

L’edificio è interessato da qualche settimana da lavori di pulizia e rifacimento delle facciate e si era temuto, in una prima fase, che la scritta, una delle ultime tracce visibili del coinvolgimento di Trieste nei bombardamenti, che si abbatterono sulla città in particolare nel giugno del ’44, potesse scomparire. Invece, i condomini hanno deciso di salvarla. «Ne abbiamo parlato assieme – spiega l’architetto Enrico Torlo, direttore dei lavori, eseguiti dall’impresa Tecnocolor di Musile sul Piave – e i proprietari hanno optato per questa soluzione, che permetterà di conservare quello che per tanti è un ricordo e, in ogni caso, costituisce la testimonianza di un ben determinato periodo storico».

Molto semplicemente, quando gli addetti arriveranno all’altezza della scritta, eviteranno di utilizzare, come sul resto delle facciate, le attrezzature per l’idropulizia. «In questa maniera, la scritta rimarrà intatta. Anzi, forse potremmo anche rinnovarne i colori, in modo da renderne ancor più netti i contorni nel contesto della facciata». Torlo ha informato della presenza della scritta anche la Soprintendenza. Per ora si tratta di un approccio del tutto informale, ma potrebbe scaturirne qualcosa di più. In città, sono ancora visibili in alcuni punti scritte di questo tipo, che fanno parte del patrimonio storico di Trieste. Un progetto per la loro conservazione potrebbe essere un’opportunità. –



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