La scuola chiede l’esclusiva e le insegnanti se ne vanno
Quattro maestre merlettaie non rinnovano la collaborazione con la Fondazione: «Dovevamo rinunciare alla nostra associazione». La replica: «Più spazio alle altre»

“Non siamo più insegnanti della Fondazione scuola merletti”. La scritta in sovrimpressione a un video postato mercoledì sera da quattro maestre merlettaie ha creato il caos tra le appassionate del fusello. Per non rinunciare alla loro associazione, Antinisca, Federica, Manuele e Rosita hanno detto No al nuovo contratto di collaborazione e hanno salutato. Per spiegare alle allieve della scuola la fresca separazione, hanno poi postato un messaggio di 33 secondi sul profilo facebook di “Fuselliamo”.
“Comunichiamo a tutte le nostre allieve che, a malincuore, non siamo più insegnanti della Fondazione scuola merletti per non sacrificare il nostro sogno: Fuselliamo. Nuove idee ci frullano per la testa e vogliamo condividerle con voi, ma ci stiamo ancora lavorando, mettendo però a disposizione la nostra professionalità e la nostra creatività. Vi assicuriamo tante piccole novità! Grazie e a presto”, si legge nel video messaggio.
A portare al divorzio è stato un articolo del contratto di collaborazione proposto alle maestre in cui la Fondazione rafforzava il patto di non concorrenza, allargando l’esclusiva anche al periodo estivo. Questo avrebbe impedito alle merlettaie di dedicarsi a qualsiasi altro tipo di attività nel settore. Nello specifico Antinisca, Federica, Manuele e Rosita avrebbero dovuto rinunciare alle attività dell’associazione “Fuselliamo”. Il rinnovo, così, è arrivato solo per 10 delle 14 maestre della scuola. «Il problema era solo il vincolo di esclusività», precisano le “fuoriuscite”. «Ci è dispiaciuto veramente dover rinunciare a questa collaborazione perché abbiamo dovuto lasciare una cosa che amavamo, ma dovevamo scegliere tra una cosa che era completamente nostra e una che non lo era».
Sul fronte opposto, Carlo Del Torre, presidente della Fondazione, ricorda che rimangono in ogni caso dieci maestre. «Senza entrare nei dettagli, dico solo che il mancato rinnovo riguarda soltanto quattro delle 14 insegnanti della scuola. Si tratta di maestre che hanno un’attività collaterale nell’ambito dello stesso merletto e nel contratto veniva evidenziato l’obbligo di rispetto del codice etico e, quindi, l’obbligo di fedeltà e di non concorrenza anche per il periodo in cui non sono assunte». E proprio su questo punto si è giocata la partita. Nel periodo estivo non coperto dal contratto non sarebbero state libere di organizzare altre attività: «Non avremmo potuto neppure andare d’estate nelle parrocchie a fare le esposizioni con i bambini», notano le maestre.
A scanso di equivoci, in ogni caso, Del Torre esprime dispiacere per quanto accaduto, perché riconosce che si tratta di maestre “sinceramente valide”. Il presidente, tuttavia, guarda avanti e considera anche il rovescio della medaglia: le maestre che rimarranno avranno un maggior numero di ore a loro disposizione.
Lo scorso anno in tutta la regione le allieve merlettaie sono state 860. Su questo numero, però, Del Torre si ferma per una riflessione. Osserva che nonostante il numero sia importante, solo una decina di persone si è resa disponibile a fornire materiale al negozio di corso Verdi. «Il negozio potrebbe funzionare di più se ci fosse maggiore produzione. Evidentemente qualcosa non ha funzionato. Abbiamo due tipi di corsi, uno per la divulgazione e l’altro per diventare maestre. Dovremo privilegiare chi ha più motivazioni».
Per quanto riguarda il rafforzamento del discorso dell’esclusiva inserito nel contratto di collaborazione, Del Torre lo spiega in termini pratici: «La Fondazione deve tutelare il merletto e non può certo sciupare il suo patrimonio con persone che vanno a insegnare altrove».
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