La sfida del futuro “post umano” invade per tre giorni piazza Unità IL PROGRAMMA COMPLETO

Al via la kermesse scientifica dedicata a ricerca e innovazione. Mille studenti al taglio del nastro In programma oltre cento eventi tra workshop, laboratori e dibattiti con esperti di fama mondiale
Foto Bruni Trieste 23.09.16 Next in piazza Unità
Foto Bruni Trieste 23.09.16 Next in piazza Unità

TRIESTE. What is next, ovvero come sarà il nostro futuro? È questa, parafrasando Douglas Adams e la sua “Guida galattica per gli autostoppisti”, la domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. E ruota attorno a questa domanda l’intero cartellone della quinta edizione di Trieste Next, che quest’anno si interroga sul tema “Umano post-umano” con oltre 100 appuntamenti tra lezioni, attività e workshop pensati per un pubblico di tutte le età.

Inaugurata ieri con il consueto taglio del nastro, la manifestazione ha richiamato fin dalle prime ore del mattino oltre mille studenti delle scuole triestine, e non solo, in Piazza Unità, cuore pulsante della manifestazione con lo spazio conferenze dell'Area Talk e le tensostrutture per le attività e i laboratori degli enti di Trieste “città della conoscenza”. «Fate innovazione, inventate ogni giorno qualcosa di nuovo», è stato l’invito con cui il sindaco Roberto Dipiazza ha dato il benvenuto ai tantissimi giovani in piazza. «Siete il futuro del nostro Paese», ha aggiunto il rettore Maurizio Fermeglia, che ha ricordato come la manifestazione, da sempre proiettata nel futuro, abbia in questi anni affrontato alcune tra le principali sfide che l'uomo si troverà ad affrontare nei prossimi anni: «Nelle scorse edizioni abbiamo parlato di acqua, cibo, energia, salute. Quest'anno è la volta dell'interazione tra uomo e macchina, un altro tema che riguarda in maniera pressante il nostro futuro. Lo vogliamo affrontare non solo dal punto di vista della tecnologia e della scienza: puntiamo soprattutto ad esplorare la ricaduta etica e sulla società dell'evoluzione tecnologica, nello spirito di Horizon 2020, perché scienza e tecnologia devono essere al servizio della società».

Uno dei principali dubbi che riguardano proprio il rapporto futuro tra uomo e macchina, tra nuove tecnologie e società, è legato al tema dell'occupazione. «Oggi il 15% dei ragazzi che stanno frequentando l'Università - ha puntualizzato la governatrice Serracchiani - studiano per un mestiere che in futuro non esisterà più. Ma la buona notizia è che invece il 20% dei ragazzi sta studiando per un mestiere che ancora non esiste. Con Trieste Next si guarda oltre, con l'ambizione di cercare di far capire ai più giovani quali saranno questi nuovi mestieri, per dar forza e gambe ai progetti futuri. Abbiamo sfide importanti davanti, ma voi siete un po' più fortunati degli altri - ha detto Serracchiani rivolgendosi alla giovane platea -, perché Trieste è al centro di questa innovazione e la Regione sta investendo molto nella ricerca: sappiate sfruttare questo vantaggio». La ricerca, spiegano dalla Sissa, è guidata dalla curiosità verso l'ignoto. «Sono molto contento di essere qui - commenta Alessandro Treves -, perché oggi avrei dovuto redigere il rendiconto di una collaborazione europea portata avanti in questi ultimi anni con Edvard Moser, premio Nobel per la medicina 2014 e ospite nella scorsa edizione di Trieste Next. Farlo sarà un esercizio di mistificazione storica, perché dovrò raccontare come si sono sviluppate le ricerche degli ultimi tre anni come se l'avessimo realmente previsto. E invece siamo soddisfatti di ciò che abbiamo scoperto, ma è completamente diverso da ciò che inizialmente avevamo pianificato».

Trieste, ha ricordato il presidente di Area Science Park, Sergio Paoletti, è stata fucina d'innovazione anche nel passato: «Nelle acque alle nostre spalle 150 anni fa è stata fatta innovazione, con l'invenzione dell'elica, che è stata ideata e provata per la prima volta qui. Oggi vogliamo riposizionare questa innovazione nel contesto cittadino: per questa ragione il porto commerciale e industriale è uno degli assi di sviluppo che Area, insieme a tutti attori del territorio, vuole portare avanti. Il porto è la nostra storia, ma è anche il nostro futuro». Quanto agli obiettivi della manifestazione, ricorda il direttore di Trieste Next Filiberto Zovico, in primo piano c'è la connessione tra ricerca e mondo produttivo: «La ricerca scientifica deve trovare applicazione nel mondo dell'impresa. Siamo in una fase molto difficile per questo Paese e questa è l'unica via d'uscita: contiamo che Trieste Next, oltre ad essere una bella festa e un importante momento di divulgazione, sappia produrre ricadute anche in questo campo, per la creazione di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro».

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