La sfuriata del Comune contro le scuole statali per le classi “fantasma”

L’assessore Brandi scrive all’Ufficio scolastico e ai dirigenti: «Violato il protocollo 2015 e sezioni tagliate troppo presto»
Lasorte Trieste 14/05/18 - Via Monte Peralba, Altura, Scuola
Lasorte Trieste 14/05/18 - Via Monte Peralba, Altura, Scuola

«Un provvedimento in netto contrasto con quanto stabilito dal protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Trieste, l’Ufficio scolastico regionale e l’Ufficio per l’Istruzione in lingua slovena nel 2015». L’assessore comunale all’Educazione, Angela Brandi, definisce così la decisione di tagliare una sezione presa nelle scuole per l’infanzia statali Laghi e di Altura. Una scelta, quella di cancellare le classi, che sta sollevando molte perplessità e proteste tra i genitori che, pur di non perdere quelle sezioni e le maestre che ci hanno lavorato in questi anni, stanno facendo il diavolo a quattro invitando mamme e papà di Trieste a iscrivere i loro bimbi a quegli asili. Ma le segreterie, segnalando la soppressione di quelle classi, prendono nota delle richieste senza dare alcuna garanzia sulle reali possibilità che quell’iscrizione vada a buon fine.

I genitori hanno scritto anche all’Ufficio scolastico regionale e all’assessore Brandi, malgrado quelle materne siano statali e non comunali. Il taglio delle sezioni è stato giustificato con la constatazione di un calo degli iscritti. I termini di iscrizione si sono chiusi il 6 febbraio scorso. Il numero di piccoli alunni è risultato insufficiente e per l’anno 2018-2019 quelle sezioni sono dunque sparite. In una scuola statale, per aprire una sezione, servono minimo 18 bambini. Ma Brandi non ci sta. E lo scorso 5 giugno – anche a seguito di una nota inviatale dall’organizzazione sindacale Gilda che segnalava il mancato accoglimento di nuove domande di iscrizione in quelle due scuole di infanzia – ha messo nero su bianco il suo dissenso. In una lettera spedita ai dirigenti degli istituti Weiss e Roli dei quali fanno parte le due materne, e al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, l’assessore ha rimarcato che il protocollo siglato nel 2015, all’articolo 5, prevede che «dopo la pubblicazione delle graduatorie provvisorie delle scuole di infanzia comunali e fino al 10 aprile, per i bambini che nelle stesse risultassero in lista d’attesa, può essere richiesta l’iscrizione nelle scuole d’infanzia statali con ancora posti liberi». Di fatto dunque, rispettando quel protocollo, le scuole d’infanzia statali per stabilire il definitivo numero delle richieste di iscrizione e valutare, di seguito, la soppressione di una sezione per insufficienza di piccoli alunni, dovrebbero attendere la pubblicazione delle graduatorie delle materne comunali. Lo stesso Comune, a chi non rientra nella graduatoria, segnala i posti disponibili nelle scuole d’infanzia statali. Ma se quelle scuole, in anticipo, cancellano delle sezioni facendo in qualche modo “i conti senza l’oste”, il sistema non funziona più. «Tale condotta – sottolinea Brandi nella lettera inviata ai dirigenti – costituirebbe un non giustificato precedente e contravverrebbe ai rapporti di fattiva e proficua collaborazione che da sempre hanno contraddistinto l’operato dell’Amministrazione comunale e delle scuole statali a favore delle famiglie di Trieste». Tra l’altro, il numero di bimbi nati nel Comune di Trieste negli ultimi dieci anni non ha subito drastiche variazioni, tali da giustificare la riduzione delle sezioni nelle scuole dell’infanzia e, soprattutto l’asilo di Strada di Fiume, gode da qualche anno anche del bacino d’utenza del vicino complesso residenziale Ater di piazzale Ippodromo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo