La sigaretta elettronica rimedio tutto da scoprire
Negli ultimi anni, dopo la diffusione di svariati "rimedi" per smettere di fumare, viene diffusa la sigaretta elettronica, anche detta e-cigarette. Pur essendo già stata brevettata nel 1965 da parte dell'americano Herbert A. Gilbert, la sua immissione sul mercato avviene appena nel 2003 in Cina, da dove poi si diffonde nel mondo fino ad arrivare in Italia nel 2007.
E' vero che la sigaretta elettronica non fa male? Questa è la domanda che si pongono più di due milioni di italiani, che ne fanno uso giornalmente. Ma, vista la recente comparsa di questo prodotto, per avere una risposta sicura, si dovrà attendere ancora qualche anno. Alcuni scienziati sostengono che, seppur composta per lo più da vapore acqueo, l' e-sigarette contenga anche sostanze chimiche tossiche per l' organismo, quali Glicol dietilenico, nitrosammine (che possono provocare il cancro allo stomaco e all'esofago), e la nicotina (che crea dipendenza). Quindi pur essendoci una minor probabilità di cancro, rimangono comunque la dipendenza da nicotina e la dipendenza psicologica.
Perché allora, un gran numero di persone è spinto a comprare questo nuovo prodotto, decidendo di rinunciare alla vecchia sigaretta? Il giro d'affari ha pensato bene a come attirare l'attenzione, non solo diffondendo l'idea che essa costituisca un rimedio per smettere di fumare, ma anche producendo svariati tipi di modelli differenti, in base alle varie esigenze. Si va dal modello “categoria”, che però ha poca autonomia, al “modello “Ego”, il più gettonato, più personalizzabile, e infine al “Big-Battery” che ha invece la stessa forma del modello Ego, ma non lo stesso funzionamento. Esso infatti, può essere meccanico e anche elettronico, e presenta, come si può intuire dal nome, batterie di grandi dimensioni, che rendono la sigaretta più “performante”.
Infine il modello “Box”, che differisce da quelli elencati in precedenza perché in esso viene prestata più attenzione al materiale di costruzione e all'aromaticità del fumo che si va ad inalare.
Tutte queste tipologie di sigarette elettroniche presentano caratteristiche comuni : 1) un led, che simula la combustione; 2) la batteria che alimenta il vaporizzatore; 3) il vaporizzatore/nebulizzatore che riscalda il liquido del serbatoio in modo da renderlo gassoso; 4) la cartuccia, al cui interno vi è la soluzione composta per il 99% dalla base, composta da acqua, glicerina, glicole propileni e nicotina, a discrezione del fumatore, e l' 1% di aromi.
Quindi è una valida alternativa? A questo punto si potrebbe dire che sta al fumatore scegliere tra l'abitudinale sigaretta con un probabile tumore, o “impregnarsi” con l'e-cigarette che finora sembrerebbe meno dannosa, senza avere però alcun risultato certo.
Andrea Tomizza
Classe IV Beta
Liceo Carducci
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