Cabinovia di Trieste, il Consiglio comunale si divide e i No Ovovia tornano in piazza

Tensioni su asilo di Roiano, bilancio e cabinovia. In piazza Unità circa 500 protestano: «Ora basta»

Francesco Codagnone
La protesta del Comitato No Ovovia fuori dal Municipio (Silvano)
La protesta del Comitato No Ovovia fuori dal Municipio (Silvano)

La scintilla si accende ancora una volta sulla cabinovia, proprio all’inizio dell’ora dedicata alle domande di attualità, mentre il Comitato No Ovovia inizia a radunarsi sotto al Municipio. In pochi minuti si conteranno circa 500 persone riunite al grido di: «Ora basta!».

Cabinovia di Trieste: la protesta sotto al palazzo del Municipio

Riccardo Laterza di Adesso Trieste apre il microfono e torna a chiedere chiarimenti sulla partecipazione del dirigente Giulio Bernetti alla fiera Interalpin di Innsbruck, fatto da lui considerato «quantomeno inopportuno» visti i cinque ricorsi tuttora pendenti al Tar e che l’evento in questione era sponsorizzato dalla Leinter, la ditta aggiudicataria dell’appalto di cui è responsabile lo stesso Bernetti.

«L’ingegnere – chiede Laterza – ha partecipato in rappresentanza dell’amministrazione, o era in ferie, come affermato in precedenza?». A rispondere è l’assessore Elisa Lodi, che con fermezza ribadisce quanto già dichiarato mezzo stampa. «Bernetti –afferma – è stato autorizzato a partecipare al convegno, peraltro di rilievo internazionale, dal Comune di Trieste, per parlare di un’opera del Comune di Trieste: non capisco cosa volete da questa giunta».

Cabinovia di Trieste, la VI Commissione licenzia la variante al Piano regolatore: ora tocca al Consiglio
Foto Silvano

Il clima è elettrico. Il vento di crisi che sferza nel centrodestra regionale sembra non essersi abbattuto sulla coalizione a sostegno di Roberto Dipiazza, ma i volti in Consiglio comunale sono accigliati. La cabinovia non è all’ordine del giorno, ma è il convitato di pietra alla discussione.

L’aula è ai ferri corti dopo la decisione della maggioranza in VI Commissione di liquidare la variante urbanistica per il tratto di risalita sul Bovedo in una sola mattinata, senza discutere le 3.136 osservazioni e opposizioni dei cittadini contrari, né accogliere le richieste dell’opposizione.

Nel pomeriggio una riunione di maggioranza ha tentato di pianificare le prossime mosse nella partita: l’ipotesi al vaglio è di portare il documento in aula ai primi di giugno. Il rumore della piazza è assordante e i lavori sono scanditi dalle arringhe del Comitato No Ovovia, riunitosi con centinaia di sostenitori dietro ampi striscioni. «Ovovia, la grande idiozia». «Non sulle nostre teste». «L’ovovia ci lascerà tutti in mutande».

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Il render che mostra il passaggio della cabinovia previsto sul parco lineare del Porto Vecchio

La seduta inizia in lieve ritardo. I temi da affrontare sono tanti e il colpo di scena nell’esecutivo Fedriga sembra ringalluzzire i consiglieri di centrosinistra. «Adesso vediamo di metterli in difficoltà», sussurrano ai banchi riservati alla stampa, e la promessa è presto mantenuta.

L’ora dedicata alle domande di attualità è una pioggia di tentati agguati alla giunta comunale: asilo di Roiano, lavori alla Spaccini-Sauro, fiera di Innsbruck, cabinovia. Resta esclusa una domanda dei municipalisti sulla perdita dei finanziamenti del ministero dell’Ambiente a favore della Riserva di Miramare, causa il «tentativo del Comune di farli passare come misure di compensazione ambientale per l’ovovia: eppure – osserva piccato Laterza – quando abbiamo denunciato il fatto, l’assessore Babuder ha dichiarato che della questione si sarebbe dovuto parlare in Consiglio. Ma la chiusura di qualsiasi spazio di confronto non è una novità».

Il centrodestra triestino non accenna alla crisi nella compagine regionale, né tocca il tema della cabinovia, ma ignorare le urla della piazza è difficile. Alzare il volume dei microfoni non basta e dalle finestre spalancate arrivano le ragioni di chi da anni è contrario all’impianto a fune: «inutile», «impattante», «senza senso».

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Il prototipo della cabina Leitner esposto in piazza della Borsa nel settembre del 2023 Foto Massimo Silvano

«Noi siamo uniti e compatti», assicurava un esponente di giunta a inizio seduta, e di fatto a difesa del provvedimento di Everest Bertoli sull’estinzione anticipata dei mutui la maggioranza si mostra solida. Lega (ovviamente), Fratelli d’Italia, Forza Italia e Idea Giuliana si schierano a favore della delibera che permetterà di dimezzare il debito pubblico entro l’anno: un atto valutato «lungimirante», che «pensa alle nuove generazioni» e che «consentirà di risparmiare risorse per importanti investimenti futuri».

Il centrosinistra non è contrario al provvedimento, ma deciderà comunque di astenersi. Troppi i temi che negli ultimi mesi hanno fatto venire il sangue amaro all’opposizione. «Da una parte si cercano risparmi, dall’altra i soldi vengono spesi male: 393 mila per progettare un asilo mai realizzato, 150 mila per le progettazioni di Fuksas, 100 mila per avvocati sui contenziosi ovovia. Più che la giunta del fare, è quella del fare e del disfare», incalza Paolo Altin di Punto franco, per poi rilanciare: «La buona notizia? Il rimborso dei mutui lascerebbe spazio alla gestione in house da parte del Comune del nuovo asilo di Roiano».

Francesco Russo parla di un «ennesimo spettacolo indecoroso di un centrodestra che, imbarazzatissimo anche per la crisi in Regione, si nasconde in un Consiglio che evita accuratamente di affrontare i temi più spinosi». In calepino continua a comparire la gestione dell’asilo di Roiano (la discussione è ferma da mesi), ma «è soprattutto sull’ovovia che – attacca il dem – la giunta Dipiazza “fa lo struzzo” per non dare risposte a una piazza che ribadisce ancora una volta la contrarietà dei triestini a un’opera inutile e dannosa».

Mai come ieri sera, sostiene Russo, «il centrodestra si è arroccato nel palazzo: forse – rincara – è il segno che questa maggioranza ha perso contatto con la realtà». La delibera viene licenziata mentre da piazza Unità arrivano le ultime voci del Comitato No Ovovia. —

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