La silenziosa agonia dell’ex ospedale civile

Una delle gatte da pelare per la nuova dirigenza della neocostituita Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina sarà quella di individuare un futuro per il vecchio ospedale di via Vittorio Veneto. In questi anni si è proposto di tutto: sono stati lanciati concorsi di idee che hanno prodotto suggestivi rendering, si è tirato in ballo il Gect per un futuro transfrontaliero dell’intera area, si era parlato di un interessamento dell’Università di Nova Gorica che si è dissolto in poche settimane. Morale della favola? Il “gigante” soffre. Anzi, comincia a dare concreti (e sinistri) segni di cedimento. Basta fare un sopralluogo per capirlo: le infiltrazioni stanno diventando padrone in quei muri spessi. Ripetiamolo: l’Azienda sanitaria sta facendo di tutto per tenere sotto controllo la situazione. Ma non è facile. L’edificio è immenso e i possibili accessi sono talmente tanti che ci vorrebbero telecamere a sorvegliare ogni metro quadrato. E ciò è impensabile, nonostante viviamo nell’era del Grande fratello. «I nostri sopralluoghi sono continui e anche le forze di polizia - hanno dichiarato di recente i precedenti vertici dell’Ass - hanno infittito i loro controlli, soprattutto nelle ore notturne». Per fortuna, nessuno sembra aver “eletto” il vecchio ospedale a propria dimora.
Sulla destra continuano a cadere calcinacci e, già un anno fa, si era aperto uno squarcio di cui demmo prontamente documentazione fotografica. Poi, quello squarcio si è allargato e ha costretto l’Ass ad intervenire nei giorni scorsi con un’opera di consolidamento. Il risultato estetico non è granché ma, quantomeno, si può camminare nelle immediate vicinanze senza il rischio che “piova” dall’alto cemento sbriciolato. Consolidata anche una delle quattro colonne che sorreggono il porticato all’entrata dell’ex ospedale. Per il resto, le aiuole sono sufficientemente in ordine mentre la saletta che si affaccia a via Vittorio Veneto e offriva un temporaneo riparo a chi attendeva il bus è stata lordata con scritte di ogni tipo: i graffitari hanno colpito anche lì. Per il resto, una finestra è stata mandata in frantumi e le tapparelle (abbassate) degli altri infissi stanno cedendo e molte sono addirittura ammuffite.
Ci sono infiltrazioni d’acqua, lo ripetiamo, visibili sulla facciata: probabilmente le grondaie non fanno più il loro lavoro. I muri hanno assunto una colorazione scura e donano all’insieme un’infinita tristezza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo