La Slovenia di fronte all’enigma cinese di nuovi investimenti

Farebbero gola per la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia. La questione 5G

LUBIANA Inutile nasconderselo: i soldi cinesi fanno gola un po’ a tutti, figuriamoci alla Slovenia che cerca disperatamente la quadra per finanziare l’opera strategica per definizione, ossia il raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia per dare ossigeno ai polmoni del porto del capoluogo del Litorale. Ma anche ieri il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Ji in visita a Lubiana è stato chiaro: i finanziamenti arrivano - sarebbe pronta un’offerta della China Road and Bridge - se siete pronti ad adottare la tecnologia 5G implementata da Huawei. E qui i sospetti iniziano a serpeggiare con il capo della diplomazia slovena Miro Cerar che parla di «differenze» tra la Cina e l’Europa, sulle quali «dobbiamo apertamente confrontarci».

Trieste e la nuova Via della Seta cinese


In seguito ai colloqui con Wang Ji, Miro Cerar ha sottolineato che la Cina è una potenza mondiale, uno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e uno dei partner strategici dell'Unione europea. «Abbiamo posizioni o standard diversi nell’Ue relativamente a determinati temi - ha detto Cerar - rispetto alla Cina e dobbiamo parlare rispettosamente e apertamente e, soprattutto, cercare punti comuni di cooperazione, costruire relazioni costruttive ed essere rispettosi gli uni con gli altri».

In Serbia il primo treno diretto dalla Cina lungo la Via della seta

Secondo Cerar, la cooperazione politica ed economica tra la Slovenia e la Cina si sta intensificando anno dopo anno. La Cina è il principale partner commerciale della Slovenia in Asia e si colloca al 13mo posto tra i suoi più importanti partner commerciali. Dal 2013, gli scambi tra i due Paesi sono aumentati di circa il 15% all'anno e lo scorso anno sono stati pari a 1,3 miliardi di euro. Alcune società slovene sono già presenti in Cina e gli investimenti cinesi in Slovenia stanno aumentando.

In un momento in cui il mondo sta subendo grandi cambiamenti, i due Paesi, secondo il collega cinese Wang Ji, devono continuare a difendere il multilateralismo e costruire un'economia aperta, ha sollecitato il ministro cinese. «Dobbiamo prendere provvedimenti concreti per respingere l'unilateralismo e respingere la politica di potere e mantenere il sistema internazionale al centro delle Nazioni Unite, l'ordine internazionale sostenuto dal diritto internazionale e il sistema commerciale multilaterale con l'Organizzazione mondiale del commercio come base», ha affermato Wang che ha incontrato anche il capo dello Stato Borut Pahor e il premier Marjan Šarec.

La Cina, con il suo enorme potenziale economico e gli investimenti sulla nuova Via della seta che termina in Europa, sta iniziando a produrre un impatto significativo anche sulla situazione economica della Slovenia. Il porto di Capodistria avrà importanti rivali, con investimenti cinesi nei porti di Fiume e Trieste, e anche i piani per un collegamento ferroviario ad alta velocità tra Austria e Trieste potrebbero diventare un vicolo cieco in termini di collegamenti ferroviari per Capodistria. A tale riguardo va ricordato che la società cinese China Road and Bridge ha fatto un'offerta favorevole anni fa per la costruzione di del secondo binario sulla Capodistria-Divaccia, e si prevede che un'offerta simile verrà riproposta a breve. A Pechino, è stato più volte sottolineato che il grado di cooperazione con la Cina dipenderà dall'atteggiamento dei singoli Paesi nei confronti del progetto di telefonia mobile di quinta generazione di Huawei. I colloqui di ieri del ministro degli Esteri cinese su questi temi determineranno pertanto in larga misura le relazioni future della Slovenia con la Cina. —


 

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