La storia di una famiglia e della località Langoris scomoda anche Sgarbi

CORMONS. La storia di una famiglia e di una proprietà, ma anche e soprattutto di una parte importante di Cormons. È “Langoris – Storie di vini e di cavalieri” (Leg Edizioni), il libro del giornalista Stefano Cosma che ha ricostruito le vicende che caratterizzarono i vigneti Locatelli, un nome, quest’ultimo, che si lega indissolubilmente a Cormons sin dal periodo a cavallo tra Seicento e Settecento: se tutto iniziò infatti con l’eroe della Guerra dei Trent’Anni Locatello Locatelli, che proprio per le sue virtù belliche ricevette in premio 100 ettari di terreno tra le zone di Novali prima e appunto di Langoris (oggi Angoris) poi, storia e tradizione si continuano a fondere anche nei nostri giorni, visto che la proprietà attuale dell’area gestita dalla Tenuta Angoris è proprio di un’omonima famiglia Locatelli (che tuttavia sembrerebbe non avere collegamenti diretti con quella di Locatello).

«Ma la dinastia Locatelli che diede vita ormai più di 3 secoli fa all’area vitivinicola oggi conosciuta in tutto il mondo non fu importante solo sotto il profilo di sviluppo agricolo di queste zone – spiega Cosma – ma anche sotto quello architettonico e culturale: basti pensare all’attuale sede municipale cormonese. Palazzo Locatelli infatti fu di proprietà dei discendenti di quel Locatello, ed è un vero e proprio gioiello. Ma nel libro parlo anche della chiesetta, sempre di proprietà un tempo dei Locatelli, che c’era in pieno centro a pochi passi dall’attuale piazza Libertà e che oggi non esiste più, così come della piccola cappella tuttora presente nei giardini della Tenuta Angoris e del monastero di Farra, costruito da un lascito degli stessi Locatelli nel 1702. Insomma, fu una famiglia che fece crescere tutto il territorio». E pensare che il nucleo originario delle proprietà fu appunto non nell’attuale località Angoris, ma altrove: «I primi ettari di vigneti furono piantati a Novali – conferma Cosma – solo successivamente venne acquisita anche la zona cosiddetta di Langoris, che col tempo perderà la “elle” iniziale per diventare semplicemente Angoris, e la vicina Monticello. Aree agricole che vissero uno sviluppo sotto ogni punto di vista proprio per la presenza dell’azienda. Basti pensare che questa zona periferica di Cormons, tra gli anni 30 e 40, vide l’arrivo di luce, tubature per l’acqua e quant’altro solo grazie al fatto che bisognasse garantire questi servizi all’azienda, che oggi conta oltre 600 ettari coltivati non solo a vigna, ma anche a frutteto: basti pensare come già dagli anni 50 ci fossero in questa zona ben 100 ettari di terreni dedicati alle pesche».

Il libro di Cosma verrà presentato mercoledì 23 ottobre alle 16.30 alla Tenuta Angoris dall’ospite d’eccezione Vittorio Sgarbi nell’ambito di “Voci del vigneto”. Seguirà degustazione in villa di prodotti e pregiati vini del territorio (Collio bianco 2017). —

M.F.

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