La titolare della rivendita di Servola «Non ho tremato e sono scappati»
le voci
«Non ho mai avuto paura anche perché mi sentivo al sicuro dietro al bancone e, nonostante il coltello puntato, non sembravano soggetti esperti». Fulvia Sardo è la titolare della rivendita di tabacchi di via del Carpineto, dove i due ragazzi poi arrestati hanno tentato una rapina, prima di riuscire a farsi consegnare 150 euro in un’altra tabaccheria in largo Pestalozzi.
«Mancavano dieci minuti alle 18 – ricorda Sardo – quando sono entrate queste due persone con indosso il casco integrale. Nelle immagini registrate abbiamo poi visto che, in realtà, all’inizio sembravano titubanti. Una volta dentro, hanno sbattuto il coltello sul banco e mi hanno detto “signò i soldi, i soldi”. Io d’istinto gli ho risposto “che soldi? Voi siete fuori di testa”». Il negozio è dotato di un impianto di videosorveglianza con tre telecamere e proprio nelle immagini si nota la tranquillità della titolare della rivendita che, fatto qualche passo indietro, ha preso il telefonino per chiamare il 112 mentre i due malviventi la invitavano a tirar fuori i soldi. «Quando gli ho detto che c’era l’impianto di videosorveglianza si sono girati e poi sono scappati. Diciamo che si riconosce subito chi è abituato a fare rapine. In 23 anni ne ho subite tre, in una sono riusciti ad afferrarmi da dietro e non ho potuto fare niente. In questo caso mi sentivo sicura: ci sono un cancelletto e il bancone che gli impedivano di scavalcare, poi ho visto che erano giovani». Il via vai nella rivendita è quasi continuo, c’è chi deve acquistare un giornale, chi le sigarette e chi giocarsi dei numeri al lotto. «Qua è una zona tranquilla – racconta sempre Sardo – e tutti mi hanno chiesto come stavo dopo aver letto del tentativo di rapina. Dopo 23 anni sto cercando di vendere, il problema è che la gioventù non ha tanta voglia di lavorare».
I due rapinatori, dopo essere fuggiti da via del Carpineto, mentre le forze dell’ordine si mettevano sulle loro tracce, sono riusciti a rapinare la tabaccheria di largo Pestalozzi, un bottino da 150 euro. Qui la titolare preferisce non rilasciare dichiarazioni. Quello del bar Cinzia racconta che «questa è una zona tranquilla, non ci sono grossi problemi anche perché c’è la caserma dei Carabinieri qua vicino». Un signore, poco distante, conferma che la presenza delle forze dell’ordine scoraggia i malviventi: «Questi però mi sembra che fossero veramente improvvisati. Uno addirittura è stato riconosciuto dai tatuaggi, quindi non doveva essere molto furbo. Se non sbaglio avevano già provato a derubare il tabaccaio alcuni anni fa».
Vicino al bar Cinzia anche l’agenzia immobiliare Tecnorete, dove il titolare conferma: «Non ho mai visto o sentito cose negative in questi nove mesi che siamo qua. Chi vende la casa solitamente lo fa perché cerca un salto di qualità a livello di dimensioni abitative e non per altre vicende. I clienti che hanno comprato non si sono mai lamentati, la zona mi sembra sicura». —
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