La torre dell’acquedotto un osservatorio su Panzano

In disarmo da quasi 20 anni, da quando il rione attorno alla metà degli anni ’90 ha dovuto agganciarsi alla rete comunale, la torre dell’acquedotto di Panzano sarà riconvertita in punto di osservazione privilegiato sul quartiere operaio e il cantiere navale. Questo è il futuro che il Comune di Monfalcone ha iniziato a immaginare per il simbolo del rione nell’ambito della costruzione del Museo della cantieristica. L’ipotesi è stata formulata dall’assessore alla Cultura, Paola Benes, a margine della visita che l’assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, ha effettuato in questi giorni, presente anche il consigliere regionale Giorgio Brandolin, agli spazi dell’ex Albergo operai destinati a ospitare il MuCa grazie ai contributi erogati dalla Regione all’ente locale. «L’obiettivo è ambizioso e non può ovviamente prescindere dal dialogo con Fincantieri - afferma l’assessore Benes, affiancata nel sopralluogo dall’assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica, Massimo Schiavo - con cui abbiamo, è vero, molti fronti aperti. Uno su tutti la dismissione della ferrovia del cantiere. Monfalcone e il MuCa devono però pensare in grande».
Il progetto di Fincantieri per la riorganizzazione della sosta legata allo stabilimento prevedeva peraltro, anche se ormai 6 anni fa, l’arretramento del perimetro del cantiere e la creazione di parcheggi attorno alla torre dell’acquedotto, che sarebbe uscita dallo stabilimento diventando del rione a tutti gli effetti. «Sarebbe un modo per valorizzare uno dei simboli del rione - spiega l’assessore - e per creare un punto di osservazione sullo stabilimento in attesa, magari, di poter costruire con Fincantieri anche percorsi di visita guidati all’interno del cantiere navale, sempre legati alla presenza del MuCa». Che, non ancora nato, già scoppia. Ai fondi e alle opere già disponibili se ne potrebbero affiancare altri. L’assessorato alla Cultura ha, infatti, in previsione una missione a Roma, dove sono custodite le opere realizzate appositamente per alcuni transatlantici, come il Michelangelo e il Raffaello, in servizio con l’Italia Società di navigazione. «Come spiega lo storico Maurizio Eliseo nel suo volume “Michelangelo e Raffaello. La fine di un’epoca” - dice la Benes -, molte opere presenti a bordo di navi che furono pure cedute quando il loro ruolo di transatlantici fu reso inutile dall’espansione del trasporto aereo, sono in deposito al ministero dei Beni culturali. Intendiamo avviare un dialogo per ottenere in prestito o in concessione i lavori realizzati dai maestri locali e della regione, come un grande sbalzo su rame di Mascherini, gli arazzi realizzati su disegno di Tranquillo Marangoni». Ecco perché il Comune, fondi permettendo, sta ragionando anche sull’acquisizione di un ulteriore spazio a piano terra dell’ex Albergo operai, di proprietà della Regal Villa, la società siciliana che sta realizzando il restauro dell’immobile e nella sua porzione dell’edificio creerà una foresteria. «Credo che l’assessore De Anna abbia apprezzato l’accuratezza del recupero e il rispetto dei tempi previsti dal finanziamento regionale - conclude Paola Benes - per dare vita a una proposta culturale a vantaggio di tutto il Friuli Venezia Giulia».
Laura Blasich
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