La vegetariana Biolab riapre l’ex macello

L’imprenditore Santinelli: «Una scelta che accentua la differenza tra due mondi opposti e aggiunge valore alla mia impresa»
Di Roberto Covaz

Qual è il colmo per un ex macello? Diventare sede operativa di un’azienda che produce cibi vegetariani.

Paradossale ma concretamente seria l’iniziativa assunta dalla goriziana Biolab. Massimo Santinelli, l'imprenditore goriziano che ha creato Biolab nel '91 inizialmente come piccolo laboratorio artigianale, commenta così: «È un progetto non ovvio, un concetto spiazzante che accentua la differenza tra due mondi opposti e aggiunge valore alla mia impresa».

Filosofia e operatività si coniugano alla perfezione nell’agire di Santinelli, grazie al quale una sessantina di persone hanno assicurata l’occupazione in una città in cui il panorama industriale è a dir poco asfittico.

Dunque partire da un edificio e da un'area dismessi «per riconvertirli in complesso produttivo e logistico è già una scelta che ha una motivazione precisa - spiega Santinelli - : quella di non cementificare altro territorio ma utilizzare strutture esistenti e ripensarle per nuove destinazioni. Trasferire la sede di un'azienda che produce vegetariano e vegano in un ex macello carni ha, in più, un forte valore simbolico».

Sull'origine dell'idea, racconta: «Ho cominciato a pensarci quando ho visto questo stabilimento della morte ancora con le sue linee intatte, immaginando la sofferenza delle bestie al macello. Nello stesso tempo, per la legge degli opposti, ho capito che lo stesso luogo, se cambiato del contenuto, può diventare un luogo della vita, carico d'energia e di valore. È stato un attimo, ho deciso che quel posto doveva diventare la sede della Biolab del futuro». Al trasferimento della parte logistica nell'ex macello seguirà entro il 2018 anche lo spostamento dell'area produzione (composta ora da due stabilimenti) con conseguente ampliamento rispetto all'attuale situato nella zona delle Casermette. Nel complesso, Biolab passerà dagli odierni 1500 metri quadrati a 4500 di superficie: la prospettiva è incrementare i posti di lavoro interni con incidenza anche sull'indotto. «Parto dai risultati certi - dice Santinelli - e penso sempre a progetti nuovi, complementari tra loro, per dare prospettive anche all'economia goriziana che ha bisogno di un'imprenditorialità capace di programmare investimenti utili per il territorio». Nel panorama italiano, e in assoluto in quello delFriuli Venezia Giulia, Biolab è un marchio storico che negli anni ha consolidato la propria posizione contribuendo alla crescita di tutto il settore attraverso ricerca&sviluppo (valutando trend di mercato, cambiamenti negli stili vita, richieste sempre più precise e diversificate) che portano al continuo miglioramento della qualità di prodotto e all'arricchimento dell'offerta, composta da alimenti base e da piatti tradizionali rivisitati in chiave salutistica e vegetariana partendo da materie prime italiane.

Viste le richieste che arrivano dall'estero per tutti i prodotti Biolab, l'export rappresenta la nuova sfida dell'azienda che ha avviato contratti in Francia, Germania, Spagna, Lussemburgo, Ucraina, Slovenia, Danimarca, Svezia, Grecia.

Contemporaneamente, ha intensificato la propria partecipazione agli appuntamenti internazionali di settore (tra i più importanti Biofach di Norimberga). La prossima sarà Tutto Food di Fiera Milano (8-11 maggio) una vetrina di innovazione che permette di incontrare addetti specializzati provenienti da tutto il mondo.

Per il futuro? «Una pianificazione per i prossimi cinque anni - svela Santinelli - che considera l'acquisto di terreni da convertire al biologico che andranno a incrementare quelli coltivati dall'azienda agricola Santinelli) e il potenziamento di attività commerciali - di cui un esempio è la Bottega della Rosa di Gorizia aperta nel settembre 2016 nel mercato coperto della città - con un obiettivo di crescita all'interno di una visione che vuole portare valore al territorio, come già avvenuto anche attraverso il Festival vegetariano. Un'intuizione divenuta realtà dal 2010 al 2014, una manifestazione di alta divulgazione che ha richiamato migliaia di persone provenienti da tutta Italia».

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